ECONOMIA Dad e lavoro agile mettono in crisi il settore dei distributori automatici

Il fatturato è calato del 30 per cento

Fatturati in calo del 30 per cento anche a gennaio. Il long-Covid dell’economia colpisce il settore della distribuzione automatica, in difficoltà per smart-working e didattica a distanza. Ancora oggi nel Lodigiano ci sono scuole come il Volta o il Bassi in cui le macchinette per gli studenti sono spente, e aziende che adottano lo smart-working parziale. E il settore del vending accusa il colpo.

A lanciare l’allarme è stata l’associazione di categoria della distribuzione automatica, Confida, il cui presidente Massimo Trapletti ha dichiarato: «A gennaio gli operatori del vending registrano perdite del -31,55% dovute principalmente alla ripresa dello smart working che ha svuotato aziende e pubbliche amministrazioni contribuendo al crollo verticale delle consumazioni. Le nostre aziende sono in grave difficoltà e difficilmente potranno resistere fino al 31 marzo, ossia alla fine dello stato di emergenza». In Italia il settore vede 800mila macchine installate, con 3mila aziende operanti per 30mila addetti.

Nel Lodigiano sono centinaia gli impiegati nel settore, e la situazione locale riflette quella nazionale. «Nel nostro caso le aziende in cui siamo presenti non hanno fatto ricorso a smart-working o lo hanno fatto in modo limitato, ma noi siamo molto forti nelle scuole e la didattica a distanza fa sentire tutto il suo peso sul nostro bilancio - spiega Giacomo Bruschi, della Bruschi Distribuzione Automatica, con sedi a Somaglia e Codogno, in prima zona rossa, e 17 dipendenti -. Il 2020 è stato un anno tremendo, solo in parte mitigato da alcuni ristori statali. Il 2021 è stato migliore, ma ci sono state difficoltà, che persistono tutt’oggi. La stima di un calo di fatturato superiore al 30 per cento è realistica».

Oltre alle numerose classi in Dad da novembre a gennaio, alcune scuole hanno posto limitazioni per l’accesso ai distributori o hanno spento le macchine per evitare assembramenti. «Al Bassi le macchine sono spente tranne una per il caffè per gli insegnanti, al Volta hanno funzionato a intermittenza - spiega Bruschi -. Sono distributori al servizio di migliaia di studenti, tenerle ferme è un colpo. Capisco le difficoltà delle scuole sinceramente, e nel periodo di picco erano misure comprensibili, ma ora la situazione è drasticamente migliorata».

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