È scontro politico sul caso Elcon

Il “caso Elcon” è chiuso, ma la battaglia politica è solo all’inizio. L'inceneritore alle porte di Casale non si farà più ed è subito scoppiata la bagarre sui meriti di questa vittoria e sul ruolo dei vari attori del territorio. Ieri il presidente della Provincia di Lodi si era scagliato contro il Pd, colpevole secondo lui di aver «inserito i suoi rappresentanti nel comitato» per strumentalizzare la vicenda. Oggi il comitato “Casalerespira” ha indetto una sua conferenza stampa e il Pd ha risposto alle accuse della Provincia. Duro Mauro Soldati, segretario provinciale dei democratici: «L’unico soggetto che ha provato a strumentalizzare tutta la vicenda è Foroni - attacca Soldati, che continua - Il presidente se la canta e se la suona da solo, senza nemmeno coinvolgere il comitato “Casalerespira”, che fortunatamente ha tirato fuori la voce al loro posto. Un presidente di Provincia, nel suo ruolo istituzionale, dovrebbe ricordarsi che mettere insieme le energie di un territorio è una ricchezza e non un rischio». Al centro della polemica del segretario Pd c’è in particolare la posizione che la Provincia ha assunto all'inizio della vicenda, quando il nostro quotidiano ha denunciato il pericolo che incombeva su Casale. Dal Pd puntano l’attenzione sulle dichiarazioni di Parmesani, che «definì l’inceneritore un’opportunità», inoltre fanno sapere che sul sito della Provincia di Lodi è ancora presente il comunicato con cui Foroni dichiarava: «La notizia di un presunto inceneritore a Casalpusterlengo è assolutamente falsa».Sia Soldati che il Pd di Casale ringraziano invece i cittadini, che si sono fatti sentire attraverso il comitato. In particolare il segretario cittadino sottolinea che la battaglia è stata apolitica: «Ricordiamo - spiega Federico Moro - che nessuno è tenuto a mettere bandierine politiche. Gli abitanti di Casale e del Lodigiano hanno ben chiaro che l’esito della vicenda ha due soli vincitori: loro stessi e l’ambiente in cui vivono quotidianamente. Sanno quindi che ogni decisione delle amministrazioni ai vari livelli era dovuta e non un optional, un surplus. Non c’è stato niente di straordinario nella loro azione, solo il doveroso operare per cui sono stati eletti».

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