Don Leva, il benvenuto di Casale

«Voglio entrare nella storia di questa comunità e condividere con voi la gioia e la fatica di credere». Queste le parole di don Pierluigi Leva pochi minuti dopo aver preso possesso della sua nuova parrocchia, dei Santi Bartolomeo e Martino, a Casale. Sabato, in tanti non sono voluti mancare al benvenuto del nuovo parroco mentre da Sant’Angelo sono giunti nella Bassa con il pullman per salutare il loro ex parroco con un mega striscione: «Sei stato un grande dono caduto dal cielo». In piazza don Leva è stato accolto sulle note del corpo bandistico Orsomando di Casale dal sindaco Flavio Parmesani affiancato dalle altre autorità civili e militari.

«In questa piazza dove le diamo benvenuto la chiesa parrocchiale e il municipio si guardano l’un l’altro, - ha detto Parmesani - segno, seppur nella distinzione dei ruoli, della disponibilità a collaborare, a confrontarsi, a rispettarsi: siamo sicuri che con la stessa energia positiva con cui ha guidato Sant’Angelo guiderà quella che da oggi è anche la sua Casale». In corteo don Leva si è poi diretto verso la chiesa parrocchiale gremita di fedeli, dove monsignor Iginio Passerini, vicario generale della diocesi di Lodi, gli ha affidato la nuova parrocchia. «Auspichiamo che diventi proprio uno di noi, - ha spiegato Valentina Gambarini, membro del consiglio pastorale - imparando ad amarci, a perdonarci, a strigliarci». «Le attenzioni che ci sollecitano già da qualche tempo riguardano sia l’emergenza caritativo - sociale che la crescita e l’educazione delle nuove generazioni: siamo certi don Pierluigi che lei saprà con passione e competenza affrontare insieme alla sua nuova comunità queste sfide». A don Leva i parrocchiani hanno donato una nuova casula. «Mi sono preparato a questo momento con la preghiera: - ha spiegato don Leva - non dovrò solo pensare al mio cammino, ma anche a voi». «Voglio prima conoscere bene la storia di questa comunità, anche con un ricordo affettuoso per il compianto don Enrico Orsini e un grazie sincero a monsignor Franco Anelli mio predecessore per la sua guida saggia e illuminante, annunciando già che con l’inizio della Quaresima intendo visitare tutte le case per la benedizione, proprio per conoscervi tutti». «Per Dio non esistono frontiere: - ha sottolineato - la nostra parrocchia deve assomigliare a una fontana a cui possono abbeverarsi cristiani e non, perché alla comunità cristiana sta a cuore il bene di tutti». Tre dunque le immagini fissate da don Pierluigi: i volti che si vogliono bene, il mondo amato tutto dai cristiani che non devono guardare il diverso con sospetto e la famiglia ospitale.

«Benvenuto don Pierluigi»: questo infine il messaggio che la parrocchia ha voluto esprimere a don Leva con semplicità, scrivendolo anche sulla torta gustata insieme in occasione della festa.

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