«Domenico, una morte assurda»

Manifestazione in memoria del 16enne ucciso sui binari,

si presentano la mamma

con le zie e i cugini

Morire per 2 euro e 10 centesimi. Si può? È l’interrogativo rimbombato nella mente della mamma di Domenico Reitano sabato pomeriggio, quando la città è tornata a ricordare la tragedia del 16enne ucciso da un Frecciabianca alla stazione di Santo Stefano Lodigiano, mentre attraversava i binari. 2.10 euro è il prezzo del biglietto ferroviario Piacenza-Codogno, che l’adolescente non ha fatto e gli è costato la vita.

La brutta storia del dramma accaduto lo scorso 21 dicembre è nota a tutti e per manifestare contro il rischio che Ferrovie dello Stato chieda alla famiglia un risarcimento del danno per interruzione di pubblico servizio provocato dall’incidente, sabato il «Centro Sociale La Forgia» di Bagnolo Cremasco ha dato appuntamento in piazza XX Settembre a Codogno a quanti volessero esprimere il loro sdegno.

In mezzo a loro c’erano anche la madre Paola Codega e le zie, il cugino, gli amici, gente di passaggio che si è fermata a vedere. «Per il momento la verità è che la richiesta di risarcimento non ci è arrivata - ha spiegato la zia Daniela -, ma il nostro avvocato ci ha detto che il rischio c’è, e spera si mettano una mano sulla coscienza e non diano altri dispiaceri alla nostra famiglia».

Il sit-in organizzato dal centro sociale ha inteso denunciare la situazione di grave insicurezza che i viaggiatori sperimentano ogni giorno e che si fa più palpabile nelle stazioni fuori mano, semiabbandonate.

Come quella di Santo Stefano Lodigiano, dove secondo la versione fornita dagli amici di Domenico che quel giorno erano andati con lui a fare un giro a Piacenza, sarebbero stati costretti a scendere dal controllore.

«Abbiamo parlato con un organizzatore del presidio in merito alle condizioni d’insicurezza in cui tanti ragazzi viaggiano sui treni - ha proseguito Daniela Codega -, delle stazioni dove non ci sono presidi e distributori di biglietti, stazioni sporche e deserte». Il centro «La Forgia» intende tornare a discutere di tutto questo a Codogno, chiedendo al comune la disponibilità di uno spazio dove ospitare un rappresentante di Fs.

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