Disastro del Frecciarossa: quattro anni dopo c’è il via libera al processo

Il tribunale di Lodi respinge tutte le eccezioni preliminari, i macchinisti commemorati al Posto movimento Livraga

A quattro anni esatti dal deragliamento del Frecciarossa Milano - Salerno, che alle 5.30 del mattino del 6 febbraio 2020 fu sviato a 298 chilometri orari verso un binario morto del Posto movimento Livraga con più di trenta persone a bordo, il tribunale di Lodi questa mattina ha finalmente potuto dare il via libera al processo che vede imputati un dirigente di Rfi e 4 tra manager, tecnici e operai di Alstom Ferroviaria per le ipotesi di disastro ferroviario colposo e duplice omicidio colposo. Il collegio penale presieduto da Angelo Gin Tibaldi ha respinto l’ultima raffica di eccezioni preliminari, su questioni formali riguardanti gli atti introduttivi del giudizio, e ha fissato la prima vera udienza del processo per metà marzo. I familiari dei due macchinisti che persero la vita, Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù, per la prima volta non erano in udienza perché impegnati nella commemorazione che si tiene ogni anno tra Livraga e Ospedaletto, lungo i binari dove, a causa di un filo montato al contrario un anno e mezzo prima in una fabbrica di Firenze, i due lavoratori erano morti. Di tutti gli imputati, solo l’operaio interinale accusato di aver sbagliato a montare l’attuatore per scambi è sempre stato presente in aula.

Leggi la notizia completa sul Cittadino di Lodi in edicola domani 7 febbraio e in digitale

© RIPRODUZIONE RISERVATA