Dalla Chiesa di Lodi vicinanza

e sostegno al mondo del lavoro

Al santuario della Madonna di Caravaggio il vescovo monsignor Giuseppe Merisi presiede la veglia diocesana alla vigilia della festa di San Giuseppe

Alla vigilia della festa del Primo maggio anche la Chiesa di Lodi ha voluto manifestare la sua vicinanza ed il suo sostegno al mondo del lavoro con una grande veglia diocesana. Per il quinto anno consecutivo tutti i rappresentanti dei comparti economici, dell’associazionismo laico ed ecclesiale, dei sindacati e delle amministrazioni, sono stati invitati a partecipare a questo momento di riflessione che si è tenuto ieri sera nel santuario della Madonna di Caravaggio a Codogno. Il vescovo, monsignorGiuseppe Merisi, ha presieduto la Messa, concelebrata da diversi sacerdoti tra cui don Peppino Barbesta, assistente spirituale dei Lavoratori credenti e don Luca Maisano, direttore del Centro missionario. Insieme ai tanti fedeli hanno partecipato anche Riccardo Rota, responsabile dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali ed Elena Gaboardi, giovane missionaria impegnata nella realizzazione di un progetto di microcredito in Mozambico. Proprio quest’ultima ha portato la sua testimonianza all’inizio della funzione: «Nell’attuale condizione di crisi economica è bello sapere che esiste uno strumento come quello della finanza non solo per speculare, ma anche per creare opportunità. Con il sostegno materiale e spirituale della diocesi di Lodi stiamo cercando di migliorare le condizioni socio- economiche di 60 famiglie contadine del Mozambico attraverso piccoli prestiti di denaro e percorsi formativi». Il passaggio dall’assistenzialismo all’autosostenibilità è il bell’esempio proposto da Elena ed elogiato da monsignor Merisi, che durante la sua omelia ha poi aggiunto altre considerazioni: «Celebrando la festa in onore di San Giuseppe lavoratore siamo invitati a riscoprire il senso cristiano del lavoro. Il lavoro, infatti, che è diritto, dovere e risposta vocazionale all’invito del Signore, è ciò che contribuisce alla formazione dell’identità personale». Ha poi proseguito: «Siamo in tempi di disoccupazione che possono portare a gesti drammatici anche nei nostri territori. La disponibilità di lavoro insieme alla dignità, alla sicurezza, all’attenzione al tempo per la famiglia e per il riposo festivo sono le dimensioni da preservare anche nei momenti difficili». «17mila persone sono rimaste senza lavoro nel Lodigiano e Codogno non basterebbe a contenerle tutte - ha affermato Rota in conclusione -. Stasera però vogliamo ricordare anche i casi positivi, quelli della gente comune che soffre e si sacrifica».

Angelika Ratzinger

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