Da oggi si richiudono le tombe

Era stata rimossa la lapide delle sepolture allagate

Tempo una settimana e l’ala del cimitero comunale di Codogno finita sotto accusa per l’allagamento delle tombe monumentali tornerà come nuova. Proprio oggi gli operai inizieranno a chiudere le “camere d’accesso” riposizionando le coperture in marmo che erano state levate per consentire le verifiche e mettere mano al problema. Dopo l’allarme lanciato dai proprietari lo scorso settembre, l’amministrazione comunale con l’assessore ai lavori pubblici Abramo Rossi si erano dati subito da fare per venire a capo della questione, e una volta trovata la falla si era fatto in modo di trovare i 20mila euro necessari all’intervento.

Quindi l’incarico è stato affidato a una ditta specializzata e non appena il maltempo ha concesso una tregua le tombe sono state scoperchiate e svuotate dall’acqua una ad una. Ma il passaggio cruciale, quello su cui hanno tenuto duro i famigliari dei defunti, era trovare la causa delle infiltrazioni.

Eseguite le perizie, finalmente la soluzione del rebus: l’acqua all’interno delle sepolture si è scoperto proveniva dall’intercapedine dove passano i cavi elettrici per cui si è deciso di rifare l’impianto di collegamento alle lampade votive. Quindi l’amministrazione comunale ha disposto una nuova caratura del foro di drenaggio. Per intervenire tutte le sessanta tombe trovate allagate sono state aperte, e l’immagine del cimitero con l’infilata di coperture in marmo appoggiate sopra l’erba e gli ondulux approntati come rivestimenti di fortuna, avevano lasciato perplessi i proprietari dei monumenti. In particolare il loro malumore era scoppiato in prossimità della commemorazione dei Defunti a inizio novembre, quando neanche il più bel vaso di fiori era riuscito a ridare decoro alle tombe così malmesse. Eppure non si poteva fare diversamente, e adesso che i lavori sono quasi giunti al termine, è unanime la soddisfazione di chi ha lottato per vedere riconosciuto un sacrosanto diritto. Proprio perché monumentali, le tombe sono state pagate dai codognini a peso d’oro ed era intollerabile acconsentire a che venissero lasciate in quello stato. Un’impazienza che l’assessore Rossi comprende e in parte contesta: «Ci siamo attivati da subito per trovare una soluzione - dice -, forse un po’ di pazienza è quella che ci saremmo aspettati, semplicemente per poter lavorare al meglio. Ad ogni modo le sensibilità delle persone sono diverse ed è giusto comprenderle».

© RIPRODUZIONE RISERVATA