Da 4 anni Mario Dusi manca da casa sua

Domenica ricorreranno quattro anni dalla scomparsa di Mario Dusi, il 67enne allontanatosi da casa in via Mazzini il 29 giugno 2010 e da allora mai più ritrovato. La figlia Michela non ha mai smesso si sperare dapprima che venisse rintracciato da qualche parte e poi, quando il tempo ha reso sempre più deboli le possibilità di riabbracciarlo, che venisse rinvenuto almeno il cadavere. La mobilitazione che nei giorni scorsi ha interessato tutta la Bassa Lodigiana per ritrovare il 63enne Augusto Miotti di Bresso, ha fatto rivivere ai famigliari di Dusi l’incubo dei giorni appena dopo la sua dipartita. Con la differenza che seppur tragico, le ricerche del milanese hanno avuto termine lunedì con il ritrovamento del cadavere nelle acque del Po, mentre per quanto riguarda l’anziano codognese, di lui non si è avuta più notizia. E i famigliari soffrono il non avere avuto neppure il sollievo di dargli degna sepoltura, un cimitero dove andare a pregare. All’epoca della sparizione del padre, la figlia Michela era incinta e quando il piccolo Pietro è venuto al mondo, non c’era il nonno ad accarezzarlo. Il bambino compirà 4 anni a settembre, è ancora troppo piccolo per rendersi conto di quella mancanza, ma presto inizierà a fare domande e allora la mamma e il papà gli racconteranno «che il nonno è andato in cielo». A Codogno sono in molti a ricordare Mario Dusi, ma non è l’unico caso di persona scomparsa che ha segnato la storia cittadina. Risale agli anni Novanta il mistero che inghiottì nel nulla Gino Cipolla, il rappresentante di generi alimentari di Codogno che la mattina del 24 agosto 1989 uscì di casa per andare al lavoro e sparì. Venne ritrovata solo la sua auto, lungo una strada sterrata a Cavenago, ma non la valigetta contenente documenti che era solito portare con sé né altri effetti personali. Nel 2001, a 12 anni di distanza dall’ultima volta in cui qualcuno lo vide, la magistratura ne ha dichiarato la morte presunta archiviando per sempre il caso. È ancora presto, invece, perché lo stesso accada con Mario Dusi. I famigliari hanno battuto ogni pista per cercare di avere sue notizie, hanno rivolto il loro appello in tv dai microfoni della trasmissione «Chi l’ha visto?» e persino interpellato le Asl di tutta Italia per risalire a qualche persona senza nome magari ricoverata in un ospedale. Invece niente. «I carabinieri non hanno più avuto segnalazioni e le ricerche si sono fermate - dice Michela -, così non resta altro che aspettare e sperare».

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