«Così è stato ucciso Stefano»

La notte di follia costata la vita a Stefano Raimondi nelle parole di una ragazza italiana. Maria, studentessa di Bergamo, si trovava nel locale di Mykonos dove il ragazzo è stato ucciso: in una lettera al «Corriere della sera» racconta l’assoluta mancanza di sicurezza in una discoteca affollata da migliaia di persone, il disinteresse dei buttafuori, la confusione e il ritardo dei soccorsi. E rivela: l’arma mortale era una bottiglia di vodka da ben sei litri, che gli svizzeri si stavano scolando.

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