Codogno, via l’“assedio” alla chiesa

Altolà alla parrocchiale “ingabbiata” dalle plance elettorali. Le polemiche hanno sortito il loro effetto e i cartelloni di piazza XX Settembre destinati ad ospitare i manifesti della campagna elettorale ieri pomeriggio hanno cambiato posizione: poco dopo le 14, gli operai dell’ufficio tecnico del Comune si sono messi al lavoro sulla piazza, modificando radicalmente la posizione delle plance elettorali che due giorni fa aveva scatenato una ridda di polemiche tra commercianti e tanti cittadini. Risultato: l’antiestetico ingombro metallico a ferro di cavallo ieri è stato del tutto smantellato, a tutto vantaggio della piazza XX Settembre che ha recuperato sostanzialmente la sua totale vivibilità. Il numero delle plance non è diminuito, a cambiare è stata solo la loro disposizione. Sei di questi supporti metallici (in pratica quelli che facevano da base al ferro di cavallo d’origine) sono stati staccati dalle altre plance e collocati sul lato della parrocchiale che corre lungo via Galilei. Prima distanti tra loro sei metri, le due file di plance parallele rimaste sono state ora avvicinate: tra loro non più di tre metri di distanza, per formare una sorta di corridoio elettorale, di minor ingombro per la piazza principale di Codogno. «La posizione originaria effettivamente non si è rivelata funzionale all’atto pratico - ha spiegato ieri l’assessore alle manutenzioni Abramo Rossi -. Le perplessità maggiori sono nate dal fatto che questa installazione a “u” penalizzava e chiudeva la visibilità generale sulla piazza, mettendo a rischio gli stessi cartelloni elettorali in caso di possibili atti di vandalismo, che la telecamera di videosorveglianza posta sulla loggia a fatica avrebbe potuto filmare. Abbiamo così ripreso in mano la questione e rivisto la disposizione delle plance». «Ha prevalso il buon senso, meno male - questo il commento del consigliere della Lega Francesco Passerini, che martedì era stato tra i tanti che avevano stigmatizzato la collocazione originaria delle plance -. Del resto, nella posizione d’origine quelle plance erano un pugno in un occhio. Dico solo che si poteva ragionare prima. E la posizione giusta poteva essere trovata subito».

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