Codogno: tante riflessioni «Tra memoria e futuro» - VIDEO

CINQUE ANNI DAL COVID Questa mattina il partecipato convegno

Codogno

Un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime del Covid-19. Nel Lodigiano esiste un tempo “prima della pandemia” e un tempo “dopo la pandemia”. E lo spartiacque tra queste due “ere” resta il 21 febbraio 2020: nella tarda serata del 20 febbraio 2020 infatti all’ospedale di Codogno fu diagnosticato il primo caso di covid-19 in Italia, una notizia confermata la mattina seguente dal titolo in prima pagina de «Il Cittadino» di Lodi e dalla firma della prima ordinanza di chiusura di ogni attività per mano del sindaco di Codogno Francesco Passerini. Da allora sono trascorsi esattamente 5 anni. Per questo speciale anniversario, a Codogno, oggi, martedì 18 febbraio, presso quel polo fieristico che nell’ora più buia fu il centro operativo dell’emergenza, il COM, l’Azienda sociosanitaria territoriale (Asst) di Lodi ha organizzato l’evento “Tra memoria e futuro – A cinque anni dalla pandemia da Covid-19”. L’evento ha preso il via con il momento della memoria: racconti, foto e video. Poi spazio alle testimonianze del medico del PS Piergiuseppe Ferrari, dell’infermiera Grazia Fugazza, del medico di medicina generale Pietro Velloni e di Massimo Scaglioni di Radio Zona Rossa. Ha moderato Lorenzo Rinaldi, direttore de Il Cittadino. Quindi, introduzione del Direttore generale di Asst Guido Grignaffini e a seguire gli interventi di Mario Melazzini, DG della Direzione Welfare di Regione Lombardia, di Luigi Cajazzo, DG di Asst Speciali Civili di Brescia e di Massimo Lombardo, DG Areu. Quindi la lettura del messaggio del vescovo Maurizio, gli interventi del prefetto di Lodi dottor Enrico Roccatagliata, del sindaco di Codogno Francesco Passerini e di Massimo Vajani, presidente dell’Ordine dei medici. Quindi un minuto di silenzio per le vittime del covid. All’evento si è poi parlato di poi futuro con la professoressa Raffaella Sadun dell’Harvard Business School. Quindi, tavola rotonda con Stefano Paglia, direttore Dipartimento Emergenza Urgenza Asst Lodi, Antonio Castelli, direttore Rianimazione Asst Fatebenefratelli Sacco, Stefano Merler, direttore Fondazione Bruno Kessler; Maurizio Bracchi, direttore U.O. Progetti speciali di Edilizia sanitaria Regione Lombardia; Eleonora Aloi, dirigente professioni sanitarie e sociosanitarie Asst Lodi, Valeria Guazzoni, coordinatore rete ambulatoriale e di prossimità Asst Lodi. Infine, alla domanda, «saremmo pronti se dovesse ricapitare una simile emergenza?», la rassicurazione dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso: «Sì, il piano pandemico si fonda su un sistema di sorveglianza epidemiologica di controllo nel caso in cui dovesse arrivare una persona con una malattia infettiva particolarmente contagiosa».

Codogno: l’evento dell’Asst a cinque anni dallo scoppio della pandemia. Video di Sara Gambarini

Leggi il servizio di Sara Gambarini sul Cittadino in edicola domani 19 febbraio e in digitale

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