Codogno, la tangenziale della discordia

«Palazzo San Cristoforo

non ha pagato e pretendeva che la società finisse i lavori

anticipando i soldi»

Tangenziale di Codogno: sempre alta tensione tra la Provincia e l’impresa Fabiani. E se nei giorni scorsi era stato palazzo San Cristoforo ad andare all’attacco nella conferenza stampa in cui la Provincia ha annunciato la risoluzione del contratto «in danno» contro la Fabiani, adesso è la ditta bergamasca a replicare con altrettanta determinazione. Con una nota firmata dal direttore generale, l’ingegner Vittorio Fabiani, ad essere definite «prive di fondamento» sono proprio le dichiarazioni rilasciate in conferenza dal vicepresidente della Provincia Cristiano De Vecchi che aveva giustificato il mancato pagamento alla Fabiani dell’ultimo stato di avanzamento lavori (un Sal da quasi 1 milione di euro che la Provincia ancora deve alla ditta) con il fatto che l’impresa stessa, a sua volta, non aveva pagato alcuni subappaltatori. «La Fabiani ha integralmente provveduto a corrispondere ai subappaltatori (nello specifico, l’azienda Tensiter di Torino, ndr) l’importo ad essi dovuto in relazione alle contabilizzazioni effettuate dalla Provincia con i Sal 6, 7, 8 e 9 - replica però l’ingegner Fabiani - . Provvedimenti, peraltro, da noi preannunciati alla Provincia con note protocollate il 16 e il 22 aprile».

A conferma la Fabiani porta nove fatture di avvenuto pagamento alla Tensiter (con saldo risalente al 21 maggio scorso) e copia delle comunicazioni di preannuncio inviate ad aprile all’amministrazione provinciale. Da qui, l’affondo: «Le affermazioni di De Vecchi sono perciò prive di fondamento - prosegue la nota di Fabiani - , e sono strumentalmente formulate per accreditare un’immagine della Provincia assai lontana dalla realtà», visto che palazzo San Cristoforo «ha gravemente violato le obbligazioni contrattuali, astenendosi dall’effettuare i pagamenti e di fatto pretendendo che la Fabiani finisse i lavori anticipando totalmente i costi necessari per eseguirli». Di più: nelle sua dura replica alla Provincia, la Fabiani ricorda come ad oggi «in aperta violazione delle norme di legge e nonostante i decreti ingiuntivi, la Provincia non ha neanche corrisposto gli interessi di ritardato pagamento (oltre 200 mila euro, ndr) che avrebbe dovuto contabilizzare e corrispondere in occasione del Sal successivo a quello pagato in ritardo». Sempre alta tensione, dunque, tra Provincia e impresa Fabiani e nel frattempo il cantiere della tangenziale resta in stallo. Per riavviare i lavori, la Provincia ha già fatto sapere che contatterà l’impresa seconda in graduatoria (la Codelfa di Tortona) e poi la terza, salvo tornare in gara se questi contatti non andranno a buon fine.

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