Codogno, si riaccende la polemica sulla cittadinanza onoraria al Duce

La provocazione, con tanto di vignetta, del disegnatore Lele Corvi che invita i concittadini a rinunciare alla benemerenza civica

Restituire la benemerenza civica. I cittadini di Codogno in massa. Tutti coloro che non considerano il Duce degno della cittadinanza onoraria. La provocazione arriva dal vignettista codognese Lele Corvi e si aggancia alla benemerenza riconosciuta simbolicamente a tutti i residenti nell’anno del Covid dall’amministrazione comunale dopo il vespaio di polemiche suscitato dalle dichiarazioni a un’agenzia stampa, la vigilia del 25 Aprile, del primo cittadino Francesco Passerini in merito alla benemerenza rilasciata dalla città di Codogno quasi un secolo fa a Benito Mussolini. Tirato in ballo, Passerini ha ribadito la linea: «Cancellare la storia non aiuta: va studiata, solo imparandola si possono evitare gli errori già commessi». E come prevedibile è stato subito scoppiato il cancan sui social, con dure prese di distanza e commenti indignati. Tra cui l’idea di Corvi: «Io la butto lì: dato che quest’anno la benemerenza è stata data a tutti i cittadini di Codogno, non si potrebbe fare una lettere cumulativa in cui i cittadini che aderiscono rinunciano alla benemerenza in quanto schifati di fare parte di una cittadina che ha come cittadino onorario il Duce? Io l’ho rifiutata una volta, è un attimo rifiutarla due. Sarebbe un atto da poco ma comunque un bel segnale, credo».

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