CODOGNO Sgarbi è “Commissario generale alle belle arti e ai musei”, ma l’incarico ora è in bilico

Dopo l’auto-sospensione del sottosegretario il sindaco potrebbe non rinnovargli la fiducia: «Ci stavo già pensando, le vicende di questi giorni non c’entrano»

Vittorio Sgarbi è finito al centro delle cronache nazionali, perché l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha rilevato potenziali incompatibilità per le sue attività professionali in qualità di critico d’arte, provvedimento che ha portato all’auto-sospensione di Sgarbi da sottosegretario alla Cultura (e a possibili imminenti dimissioni) . Tra gli incarichi in capo al noto cultore dell’arte però c’è anche quello di “Commissario generale alle belle arti e ai musei di Codogno”, incarico che tuttavia risulta tra quelli ritenuti dallo stesso Antitrust compatibili con la carica di governo.

La nomina di Sgarbi a commissario straordinario delle arti di Codogno per promuovere oltre i confini provinciali e regionali le ricchezze artistiche codognesi risale al luglio del 2021 su proposta dello stesso critico. Da commissario, Sgarbi però ha fatto poi tappa a Codogno solo nel settembre 2021, intervenendo con un’apprezzata lectio alla mostra su Pietro Antonio Magatti.

«L’incarico di Sgarbi col Comune di Codogno è sempre stato un incarico fiduciario, gratuito, legato squisitamente alla sua competenza tecnica di critico d’arte (e antecedente alla sua nomina come sottosegretario alla Cultura avvenuta nel 2022) - spiega il sindaco Francesco Passerini, incalzato sulle recenti vicende - e posso solo ribadire l’apprezzamento a Sgarbi per la sua competenza artistica e ringraziarlo». Quanto al futuro però, Passerini anticipa: «Già dalla fine dello scorso anno si stava valutando se proseguire con questa collaborazione: la possibile conclusione di questa collaborazione, sui cui ci esprimeremo nei prossimi giorni, è indipendente con le recenti vicende».

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