
Serve manodopera per la tangenziale che avanza. In cambio: lavoro, specialmente in un momento in cui serve. Non poteva non attirare l’attenzione il cartello che da qualche giorno è stato affisso all’ingresso dell’area di cantiere per la nuova variante di Codogno alla provinciale 234, sulla strada per Casale, adiacente la casa cantoniera e l’innesto per la Maiocca: «Cercasi carpentieri», ovvero operai edili esperti, specializzati nella realizzazione di quelle strutture “provvisionali” atte temporaneamente a reggere il getto di un’opera in cemento armato (che poi lo stesso carpentiere andrà ad eliminare una volta che il cemento armato sarà giunto a maturazione).
I numeri della selezione richiesti, va detto, sono pochi, si parla nell’ordine di una decina o poco più di carpentieri specializzati. Meglio di niente. I tempi d’oggi sono particolarmente difficili, soprattutto per chi è in cerca di un’occupazione. Risultato: il cartello ha colto nel segno e già diverse persone si sono presentate al cantiere, proponendo la propria professionalità e in alcuni casi già trovando il posto. Lavoro assicurato per parecchi mesi, dunque, che in tempo di crisi non si può rifiutare. Di certo, l’esigenza di nuova manodopera riflette l’avanzamento a tamburo battente dei lavori per la nuova tangenziale.
Prossima ad entrare nel vivo, infatti, è quella fase di intervento che, tra armature e getti di cemento armato, dovrà realizzare tutte le strutture di sostegno a numerosi blocchi di prefabbricato, gli stessi che permetteranno di dare forma ad uno degli snodi più strategici del percorso della tangenziale: il tratto di variante sopraelevata che, dalla frazione Maiocca, punterà verso la zona Mondial (sulla via Emilia, alle porte di Casale), sorpassando la ferrovia.
«Questa fase delle opere è sicuramente cruciale - confermavano ieri dal cantiere della 234 -. La nuova tangenziale dovrà oltrepassare in sovrappasso la ferrovia, con fasi di lavoro concordate direttamente con le Ferrovie. Per causare i minori disagi possibili al traffico ferroviario, si dovrà lavorare di notte, approfittando degli orari in cui le corse ferroviarie sono meno frequenti». In cantiere già sono presenti due squadre di carpentieri (da 4-5 operai ciascuna) della impresa Fabiani di Dalmine (provincia di Bergamo) che si è aggiudicata l’appalto. Il lavoro che aspetta, però, fa sì che servano almeno altre due squadre di carpentieri, quelle per cui l’impresa ha avviato ricerca sul territorio.
E dunque: tra palificazioni di consolidamento e gettate di cemento armato, il cantiere è ormai entrato nella sua fase più delicata. Che pure in queste settimane è stata al centro di un caso singolare: qualcuno è sussultato pensando a un ritrovamento archeologico, invece a essere scambiate per antiche colonne spuntate dal terreno sono stati pali di cemento grezzo propedeutici al sostegno della nuova tangenziale.
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