Codogno, piante morte di sete in centro storico

Spettacolo desolante, il Comune cercherà soluzioni diverse

Prendendo a prestito l’appellativo dell’abete di Natale montato in piazza Venezia a Roma nel Natale di qualche anno fa, adesso si può dire che anche Codogno ha il suo “spelacchio”. Anzi, più d’uno. Hanno pieno titolo a essere chiamate così le piante rinsecchite che adornano (si fa per dire) piazza XX Settembre a Codogno. Il groviglio di rami ed erba bruciati dal sole fa da contorno al piazzale e alla chiesa parrocchiale, regalando un’immagine non proprio ridente del centro. Come facevano notare ieri i codognesi seduti ai tavolini dei bar. E una codognese particolarmente verace, che liquida la questione senza troppi se e ma: «Sono così ormai da due mesi o forse più, la maggior parte delle piante sono morte e secche, una schifezza – commenta -. Al posto di questa bruttura, si tolga tutto il verde morto e se il Comune non è in grado di gestirne la manutenzione e la cura, lasci piuttosto i vasi vuoti, con solo della ghiaietta o dei sassolini. La città ci farebbe sicuramente una miglior figura». L’assessore ai lavori pubblici Severino Giovannini dal canto suo spiega: «Purtroppo con questo caldo micidiale e con i vasi in lamiera, le piante dentro non resistono. Per di più l’impresa del verde è in ferie da due settimane e gli operai del Comune le hanno innaffiate un paio di volte in attesa che rientri l’impresa. Qualcuna si è salvata ma vanno tirate via almeno cinque piante morte. Il punto è trovare delle essenze diverse, che anche se bagnate pochissimo resistano».

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