CODOGNO Passerini riceve il vaccino: «È la nostra grande arma»

Il sindaco, nella categoria “super fragili”, spiega la sua emozione

Laura Gozzini

«Dico “vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi”. È la grande arma che abbiamo per uscire da questo incubo». Martedì al palazzo delle Scintille a Milano, il teatro da 400 posti convertito in hub delle vaccinazioni, nel giorno dedicato ai “super fragili” c’era anche il sindaco di Codogno Francesco Passerini. Tra i soggetti più esposti al virus senza che nessuno abbia mai saputo niente, perché mai ha ritenuto di dirlo, si è sottoposto al vaccino Pfizer e spiega: «Alle 9 di mattina mi sono recato al Policlinico di via Pace dove sono in cura per fare il prelievo e poi, accertato che era tutto a posto, sono andato al palazzo delle Scintille per il vaccino. Ammetto, mi sono emozionato, perché è una sensazione veramente strana per chi vive determinate dinamiche avere un ulteriore supporto alla salute».

Dal 21 febbraio di un anno fa quando primo sindaco d’Italia si trovò a fronteggiare l’emergenza Covid-19, a oggi che la pandemia non è ancora passata, Passerini non ha fatto parola con nessuno delle proprie condizioni di salute che lo esponevano fortemente a rischio. E se ora racconta di essersi sottoposto al vaccino è per lanciare un messaggio preciso: «È la strada per cercare di uscire da questo incubo – ripete -. È utile per sé e per gli altri. La salute è veramente la cosa più importante che abbiamo e il vaccino ci dà la possibilità di tornare a vivere e lavorare. L’invito che rivolgo a tutti è di vaccinarsi, per me è un passettino, ho fatto il vaccino perché appartengo alla categoria degli ultra fragili e dopo quasi 400 giorni penso si possa capire quello che sto vivendo». A parte l’indolenzimento al braccio, come normale, non ha avuto sintomi e oggi sta bene. «Tra accettazione e somministrazione è durato 25-30 minuti al massimo. E ho trovato la gentilezza assoluta da parte del personale infermieristico, medico e degli alpini».

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