«Tra puzze ed escrementi, non ne possiamo davvero più. Adesso basta». Dire che sono esasperati è dire poco, i residenti della palazzina Aler al civico 3 di via Tondini sono davvero arrivati al limite della sopportazione. «E come non esserlo - sbottano dalla palazzina, dodici appartamenti in totale -: ormai le nostre cantine sono diventante il gabinetto dei gatti, la puzza stagnante di urina si sente già nelle scale della palazzina, addirittura chi ha l’appartamento al primo piano se la sente fin dentro casa. E non parliamo degli escrementi che troviamo sempre giù negli scantinati. Un vero schifo».
I gatti, già: non qualcuno ma davvero molti, provenienti da quella colonia felina che sta proprio accanto alle case Aler di via Tondini. A pochi metri da finestre e balconi, scorrazzano una trentina di gatti senza padrone, ormai stanziali nell’ex caserma dei carabinieri, edificio a pezzi che è accanto ai caseggiati del complesso Aler. Pochi passi e nelle cantine della palazzina di via Tondini i gatti ci entrano dal retro, utilizzando la porta che immette nel vano scale dello stabile. Questo accesso è spesso lasciato aperto, nonostante il cartello appeso che invita a chiudere la porta “con la maniglia”. «Il fatto è che anche i condomini della palazzina accanto, che è al civico 1 e in cui abitano altre dodici famiglie, utilizzano questa porta per accedere alle loro cantine - incalzano i residenti -. Il più delle volte resta aperta. E i gatti entrano indisturbati».
Ancora ieri mattina nella penombra degli scantinati si sono potuti avvistare alcuni gatti. L’odore di urina era già acre al piano terra dello stabile. Accanto alle porte delle cantine, visibilissime poi le chiazze di bagnato e pure alcuni escrementi. «Saranno stati fatti da poco - sottolineava ieri una signora che vive in questa palazzina -. Ogni giorno siamo costretti a pulire. Per fortuna c’è chi si arma di spazzolone, paletta, acqua e candeggina e cerca di rimediare allo sporco. Nelle cantine manca però un pozzetto di scarico dell’acqua. E così per asciugare viene utilizzata della segatura. Nessuno ce l’ha con i gatti ma qualcuno deve pur risolvere il problema. Così non si può andare avanti. È questione di sicurezza igienica».
Alcuni residenti hanno già contattato l’Aler «ma ci è stato risposto che non è un loro problema, i gatti non ce li hanno messi loro». Dal canto suo, la colonia felina (ufficialmente riconosciuta) non è stata sottoposta a quella campagna di sterilizzazione che l’Asl aveva garantito a primavera: da allora ad oggi la colonia non ha più il suo cittadino-referente con cui l’Asl poteva collaborare, tutto è perciò rimasto fermo al palo. «Di gatte incinte ne abbiamo già viste più d’una - sbottano i residenti -. La situazione non è più sotto controllo».
La nutrita colonia di gatti che da tempo ha eretto domicilio tra i ruderi dell’ex caserma dei carabinieri di Codogno sta rendendo la vita praticamente impossibile ai residenti di una palazzina Aler: i felini infatti hanno trasformato le cantine nel loro wc, gli odori sono insopportabili
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