CODOGNO Minacce al povero pappagallo Jack diventato beniamino del quartiere, proprietari terrorizzati. Indagano i carabinieri

I proprietari hanno trovato pittura rossa e un messaggio intimidatorio

Ieri mattina quando si sono aperte le porte dell’ascensore al quinto piano, a Sienne è uscito un urlo: «Mamma» ha gridato. Davanti alla porta dell’appartamento della madre, alla scala 5D delle palazzine Aler di viale Cairo a Codogno, c’era come un lago di sangue. Lì accanto fette di salame e mortadella e un accendino. Una scena terrificante. Chiarita, solo in parte, dal biglietto attaccato alla porta: “Se non fate sparire quel (*) di pappagallo la prossima volta vi farò sparire io con la benzina. Non ho niente da perdere”. La mamma della ragazza fortunatamente era in casa e sta bene. Accertato quello, del fatto sono stati subito informati i carabinieri, che si sono recati sul posto. Le indagini sono ora in corso.

La macchia rossa sul pavimento, si è scoperto subito, non è sangue ma pittura. Evidentemente usata per rappresentare la scena di un delitto. «Siamo spaventatissimi e non abbiamo idea di chi possa essere stato a fare una cosa del genere» spiega Sienne, giovane mamma di origini marocchine, che ieri aveva accompagnato i figli a scuola e teneva in braccio la più piccola quando è andata a far visita alla madre ai palazzi Aler, trovando l’orrore davanti agli occhi. «Mio fratello è uscito per andare al lavoro alle 6.30 e non c’era niente fuori dalla porta – ragiona -. Per cui è successo prima che arrivassi io a casa».

Jack, il pappagallo oggetto del messaggio intimidatorio, lo conoscono tutti al quartiere. «Si apre la gabbietta e vola qua in giro, ma torna sempre indietro». A qualcuno però scoccia. «Non abbiamo mai ricevuto lamentele, se non qualche volta da un vicino che però è tranquillo» conclude la donna.

Così non si può dire di chi si è spinto fino a versare la vernice davanti all’uscio della famiglia. E lanciare l’avvertimento.

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