CODOGNO Il sogno della piscina coperta non è tramontato

La proposta rilanciata dall’ex assessore Riboldi: «La città sta per diventare Comune europeo dello sport»

Anni fa se ne era parlato. Presentato da un soggetto privato, il progetto è finito in un cassetto, ma l’idea di dotare Codogno di una piscina coperta è da sempre di gran fascino. E sostenuta da schiere di nuotatori che ambirebbero ad una vasca al chiuso dove allenarsi tutto l’anno dietro a casa. A farla diventare una proposta da sottoporre all’aula è adesso il consigliere ed ex assessore all’urbanistica di Forza Italia Vittorio Riboldi. «La nomina di Codogno a Comune europeo dello sport 2023 riporta di estrema attualità e importanza la dotazione di impianti sportivi della città tra cui l’evidente mancanza di una piscina coperta - riflette -. L’impianto natatorio coperto è di fatto atteso dai cittadini codognesi da più di 40 anni».

A frenare sulla realizzazione di una piscina gemella anche in città sono evidentemente i costi. Ed è su questo punto che Riboldi avanza la sua proposta: «Certo realizzare una piscina coperta ha un costo considerevole per le casse comunali - ammette -. Una stima forse anche al ribasso di una decina di anni fa ipotizzava un costo di 700mila euro che ora potrebbe essere più che raddoppiato. Fondi che potrebbero essere almeno parzialmente finanziati da bandi regionali, statali e dello stesso Coni a cui bisogna porre la giusta attenzione ed essere pronti con un progetto preventivo realizzativo».

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