CODOGNO Finita l’opera di disboscamento, alla Hexion ora c’è una spianata

Il vecchio impianto diventato rifugio di senzatetto è stato acquistato da un privato, che lo potrebbe trasformare in deposito

Tra le palme e la ferrovia si distende l’immensa spianata. Il “muro” di foresta dell’ex Hexion è stato completamente abbattuto e sullo sfondo si riescono a vedere i treni in partenza dai binari.

Dopo anni di totale abbandono, il vecchio impianto ha suscitato l’interesse di un investitore privato - si vocifera del Lodigiano -, che ha acquistato il sito dalla proprietà olandese e proseguito l’opera di pulizia iniziata dalla multinazionale. Nel corso del tempo il terreno era stato invaso dagli arbusti, e avevano raggiunto una tale altezza da oscurare l’orizzonte.

Oltre la rete che separa il sito produttivo da via Mochi sono rimasti solo i ceppi tagliati e rami secchi, mentre sta già ricrescendo l’erba fresca. Cosa ne sarà dell’ex Hexion però è a tutt’oggi un mistero. Se fosse confermato l’acquisto da parte di un imprenditore della Bassa, l’area potrebbe ospitare un deposito. Ma attualmente di certo c’è solo che si tratterebbe di una società italiana. Non estera come la vecchia proprietà.

Comunque andrà, la riqualificazione andrà a sanare il degrado in cui versa il sito produttivo da troppo tempo, tanto da diventare rifugio di disperati. Non più tardi di due anni fa aveva fatto scalpore la scoperta che il container della vecchia ditta era diventato la dimora di un codognino, mentre la portineria e il caseggiato degli uffici, erano stati occupati da due coppie di cittadini romeni. In seguito alle segnalazioni, il container e gli edifici erano stati demoliti dalla proprietà, ma restava da disboscare tutta la parte sul retro.

Rimane ancora in piedi, però, il capannone dove qualche mese fa la guardia di finanza di Casalpusterlengo e la polizia locale di Codogno avevano trovato alcuni clochard, sempre di nazionalità romena. Gli stranieri erano stati identificati e invitati a lasciare l’immobile, ma fino a non molto tempo fa pare ci fossero ancora movimenti sospetti.

Di fronte all’ex fabbrica, sul lato opposto di via Mochi, sorgono delle villette a schiera con le palme “nane”. E più avanti un condominio. Da Retegno, poi, c’è chi arriva fin qui per fare due passi o portare fuori il cane.

È la vita che scorre tranquilla, mentre oltre la recinzione dell’ex Hexion fino a poco fa era terra di nessuno. La pulizia del piazzale ha cambiato non solo il paesaggio urbano, ma anche la percezione di sicurezza, rendendo visibile e quindi maggiormente controllabile quel che succede all’interno.

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