Codogno, è ancora allarme posti-letto

E per fortuna che ieri in pronto soccorso a Codogno non è stata giornata di afflusso massiccio di pazienti. Perché altrimenti si sarebbe andati al collasso, visto che già ad inizio mattina erano 7 i pazienti “appoggiati” in reparti diversi da quello di medicina (che aveva tutti i suoi posti letto occupati) e a metà pomeriggio in pronto soccorso erano 2 le persone bisognose di ricovero ma che l’ospedale di Codogno non sapeva dove collocare. Scontrandosi sempre con la solita questione: posti letto insufficienti. A fine pomeriggio ecco la soluzione, peraltro provvisoria: dei 2 pazienti, l’ospedale è riuscito a collocarne uno in chirurgia grazie al recupero di un letto rotto nel suo dispositivo elettrico ma comunque in uso, l’altro (una donna) ha invece dovuto forzatamente passare la notte in un letto del pronto soccorso cittadino, in attesa che oggi il nosocomio riesca finalmente a trovarle una collocazione. E dunque: dopo l’allarme di due giorni fa, ieri la situazione in ospedale a Codogno era ancora di emergenza. A prenderne atto è stato anche il direttore sanitario di presidio, dottor Valerio Tagliaferri: «Teniamo monitorata la situazione. Se non rientra, domani (oggi, ndr) non potremo far altro che bloccare i ricoveri ordinari. Permettendo solo i ricoveri di urgenza». La decisione sarà presa da Tagliaferri entro la fine di questa mattina. Di certo, chi la sanità la esercita nella prima linea del pronto soccorso non ha dubbi: «Questa situazione non dipende affatto dal periodo invernale. Non si dia la colpa ai mali di stagione». Sulla stessa linea di pensiero è il primario del pronto soccorso di Codogno, il dottor Maurizio Buvoli che ieri aveva denunciato la drammaticità di posti letto sempre più insufficienti rispetto alle richieste di ricovero. Una situazione che il professionista da tempo ha già denunciato ai “piani alti” della direzione dell’Azienda ospedaliera e con cui peraltro si scontra anche l’ospedale di Lodi. Ieri Buvoli è tornato a rimarcare lo stesso concetto: «L’influenza non centra nulla con la saturazione dei reparti. Il problema è altro: ci sono posti letto insufficienti». In tanto disagio, non mancano gli auspici. «L’auspicio? Ci aspettiamo un interessamento incisivo da parte della direzione sanitaria di presidio, che si faccia cioè portavoce in maniera pesante di questa situazione ormai arrivata al limite presso la direzione sanitaria generale d’Azienda», ha commentato Buvoli, pronto a dare plauso ai propri collaboratori medici ed infermieristici «professionali e capaci, sempre pronti a farsi in quattro per affrontare i salti mortali che ogni giorno ci attendono».

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