Codogno, crepe sulla “bretella fantasma”

I cantieri sono fermi da quando Palazzo San Cristoforo e ditta De Fabiani sono ai ferri corti

e sulla nuova arteria spuntano già diversi problemi

Asfalto in alcuni punti già piagato da crepe e avvallamenti, raccordi con la viabilità locale pieni di insidie, piantumazioni messe a dimora nei mesi scorsi ma già in buona parte in fin di vita. Fa discutere il cantiere delle tangenziale di Codogno, e non solo per i pagamenti in ritardo e le battaglie legali aperte. Mentre è in corso lo scontro durissimo tra Provincia ed impresa Fabiani, a tenere banco sono infatti (e soprattutto) anche le molteplici criticità di un cantiere bloccato da mesi e piagato da un evidente stato di abbandono.

Sulla nuova tangenziale nessuna auto è ancora passata ma nella parte di carreggiata già asfaltata - precisamente nel tratto tra la nuova rotonda sulla provinciale 108 per Cavacurta e la strada per la frazione Mulazzana - il fondo stradale è letteralmente imploso, a cedere la struttura del sottopassaggio che passa al di sotto della tangenziale utile al passaggio dei mezzi agricoli. Risultato: manto bituminoso crepato e con visibili cedimenti. Sempre all’altezza della nuova rotonda sulla provinciale 108 a lanciare “sos” sono poi le tante piantine messe a dimora nelle aree di terreno limitrofe: diverse quelle che non hanno più nemmeno la retina di protezione a perimetro, molte quelle non attecchite.

«Un errore averle messe così piccole - questo il commento di molti cittadini -. Quando sono ancora così mignon, le essenze o si curano o muoiono». Forti perplessità sta poi suscitando alla Maiocca il nuovo accesso alla frazione, inserito tra le opere collegate alla tangenziale: la strada è già stata tracciata nel suo sottofondo, una grande striscia di terra che va a sbattere perpendicolarmente su via Pozzolo, piccola strada di frazione a ridosso del cascinale dismesso “cascina Maiocca piccola”.

«È come se un’autostrada confluisse in un imbuto - si sono già lamentati i residenti -, il nuovo tratto si immette con curvature ridotte sulla viabilità di frazione». L’allerta tra i codognesi è scattata poi anche per gli innesti del nuovo rondò che la tangenziale ha realizzato sulla strada per Mulazzana: «Questa strada è ciclopedonale, perché la nuova rotonda ha allora l’innesto viario su questo percorso ecologico tanto amato dai codognesi?».

Tanti interrogativi, molteplici criticità, per un cantiere che ora l’impresa vincitrice dell’appalto vuole abbandonare. Manufatti incompiuti e asfalti ancora da completare. Un’opera che non ha ancora posato anche tutte le barriere e la segnaletica stradale, che mancano anche sulla nuova ciclabile già realizzata tra Codogno-Cavacurta: qui l’asfalto è già stato posato da mesi e sono molti i cittadini delle due municipalità che comunque utilizzano questa pista ancora non terminata per barriere e segnaletica. L’asfalto al momento non risulta rovinato ma erbacce ed arbusti incombono ai lati di questo percorso, pure lui in stallo per il blocco del cantiere “fantasma” della tangenziale.

Luisa Luccini

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