Codogno, cassa “soft” alla Mta

Cassa integrazione “soft” alla Mta di Codogno. La più grande azienda metalmeccanica del Lodigiano ha chiesto l’applicazione degli ammortizzatori sociali nel mese di dicembre per il calo delle commesse legate al settore automobilistico: i giorni interessati sono giovedì 1 e venerdì 2, domenica 4 e lunedì 5, giovedì 15 e venerdì 16 e giovedì 22 e venerdì 23. La cassa integrazione ordinaria sarà utilizzata in maniera modulata: in alcuni casi interesserà la quasi totalità dei lavoratori, in altri casi invece soltanto alcuni specifici reparti.

L’accordo tra i responsabili della Mta e i sindacati di categoria è già stato raggiunto e lo scorso lunedì si è svolta l’assemblea in fabbrica. I dipendenti a tempo indeterminato del polo industriale di Codogno sono circa 410: si tratta della più ampia azienda metalmeccanica della provincia di Lodi. Oltre allo stabilimento codognese, la Mta conta uno stabilimento in provincia di Modena e sedi estere in Slovacchia, Polonia, Stati Uniti e Brasile. Fondata nel 1954, ha oltre 800 dipendenti e un fatturato di 120 milioni di euro.

In un panorama - quello lodigiano - che negli ultimi tre anni ha registrato un’impennata del ricorso alla cassa integrazione, la Mta finora ha rappresentato un’eccezione. Ora arriva l’applicazione degli ammortizzatori sociali, che tuttavia secondo Luca Magnani, segretario provinciale della Fiom Cgil, «non lasciano trasparire una situazione di particolare crisi, anche se le prospettive 2012 del settore automobilistico a livello generale non sono delle migliori».

La cassa integrazione sarà applicata alla Mta per sei giorni nel reparto tranceria, per due giorni nel reparto stamperia e per due giorni in tutti i reparti tranne uno. «Il ricorso agli ammortizzatori sociali è da ricondurre a una normale contrazione del mercato - osserva Magnani - alla luce dei settori nei quali la Mta opera». Il “colosso” lodigiano produce infatti componenti elettronici ed elettromeccanici per il settore auto, ma è attivo anche sul fronte dei mezzi da lavoro e su quello motociclistico. Tra i grandi clienti ci sono realtà come Fiat e il gruppo francese Psa (Peugeot e Citroen).

«La Mta - sottolinea Magnani - è una delle più grandi aziende indipendenti del settore: pur avendo sedi in diversi stati, mantiene una proprietà familiare e questo per certi versi rappresenta una garanzia. Nel corso dell’assemblea i lavoratori hanno ovviamente chiesto delucidazioni circa la situazione, anche perché la richiesta di applicazione della cassa integrazione rappresenta sempre una notizia non positiva. Per il momento - pur mantenendo un atteggiamento di prudenza - la situazione prospettata non è delle peggiori. Dovremo però valutare l’andamento delle commesse nel 2012, che logicamente seguiranno l’andamento del comparto automobilistico».

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