CODOGNO Ancora poco e il “madonnino” della Triulza lascerà il posto al cemento della tangenziale

L’edicola votiva degli anni Cinquanta è stata avvolta da una struttura metallica

Ancora poco e l’edicola votiva dedicata alla Madonna di Caravaggio a Triulza farà trasloco. La tangenziale di Casale “chiede” alla fede di farsi di lato, a un centinaio di metri da dove il piccolo santuario fu costruito negli anni Cinquanta, voto di un funzionario del Pio Albergo Trivulzio scampato a un’uscita di strada proprio in quel punto, una notte di nebbia fitta come oggi non se ne vedono più. Conscio di averla scampata per miracolo, l’uomo chiese al parroco dell’epoca il permesso di costruire il “madonnino”. E da allora un intreccio di episodi fausti e infausti, tramandati dalla tradizione popolare, cementa la devozione degli abitanti di Triulza, e così pure di tanta gente da fuori, per questo luogo sacro. Il cemento oggetto di dibattito ora è però un altro. Quello della colata che farà da basamento al manufatto quando verrà spostato.

La settimana scorsa il “madonnino” era stato ingabbiato in un’intelaiatura in legno che faceva presagire lo spostamento imminente. È un fatto che è trascorsa una settimana senza che sia stato mosso di un millimetro, ma alla prima “imbragatura” , ne è stata aggiunta un’altra in metallo. E il sentore è davvero che ogni giorno possa essere l’ultimo in cui l’edicola votiva resti dov’è. Il malumore delle persone, per la decisione di spostarlo, del resto è cosa nota. Ma se un anno fa, alla notizia, c’era chi sperava in un ripensamento, oggi è a tutti chiaro che da lì il “madonnino” dovrà traslocare. Narra la gente del posto, di una ragazzina in fin di vita per uno shock anafilattico, ripresasi allorché l’ambulanza passò davanti all’edicola. V’è che i goniometri non badano alla fede.

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