Claudio, sei mesi per sperare ancora

Tempi lunghi prima di sciogliere la prognosi del bambino

La prognosi di Claudio Michelini non verrà sciolta prima di altri sei mesi.

Il piccolo di nove anni finito in coma dopo l’incidente sulla provinciale 26 in cui un’auto pirata lo ha travolto mentre faceva ritorno a casa in bicicletta, al suo fianco un amichetto con il padre e poco distante la madre con il fratellino, è ricoverato da lunedì mattina a Lecco, in uno dei massimi centri per la riabilitazione in Italia.

Le sue condizioni rimangono gravissime, i medici hanno iniziato a scalare il dosaggio dei farmaci ma il bambino non ha ancora ripreso conoscenza. E per i genitori riuscire a raccapezzarsi, affrontare la tragedia che li ha investiti e farlo non per loro ma per gli altri due figli, è una sofferenza continua: «Claudio voleva solo correre, saltare e giocare come tutti i bambini e invece è in un letto d’ospedale e nemmeno noi sappiamo cosa gli aspetta - ha detto ieri il padre Antonio - i medici lo tengono sotto controllo ma ci hanno detto che non scioglieranno la prognosi prima di sei mesi».

Un tempo lunghissimo, che proietta sulla famiglia Michelini giorni di estenuante attesa. Così la mente torna a quella domenica del in cui in pochi secondi è cambiato tutto, all’uomo che ha investito il piccolo Claudio e poi è fuggito: «In paese ci domandiamo come sia possibile che una persona che ha fatto quel che ha fatto e con dei precedenti simili abbia ancora in mano la patente - prosegue Antonio -, dovrebbe vedere in che condizioni è ridotto mio figlio, lui che è fuggito senza neppure fermarsi».

La rabbia non passa ma occorre trovare la forza per andare avanti: «Ha rovinato la vita di un bambino di nove anni e quella dei suoi fratelli, dei nonni - conclude - quello che è successo deve fare indignare».

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