Claudio fuori pericolo di vita

È stato dichiarato fuori pericolo di vita, ma resta tuttora in coma vigile, Claudio M., il bambino di 8 anni di Castiglione d’Adda che domenica 10 luglio, mentre tornava nel suo paese in bicicletta assieme a un amico e al suo papà, era stato investito e sbattuto a 49 metri di distanza dalla Peugeot 307 di un 38enne di Codogno che non si era fermato né risulta avesse dato l’allarme. Subito arrestato il flagranza di reato per “omissione di soccorso”, il 38enne, F.B., era risultato ubriaco (tasso etilico 1,87), reduce dall’assunzione di cocaina e anche già recidivo, due volte, per guida in stato di ebbrezza.

Una serie di precedenti e di contestazioni che finora hanno portato il tribunale di Lodi a negare, per ben due volte, il patteggiamento.

Il primo referto medico che dà ai genitori e agli amici di Claudio la certezza che ce la farà è datato 9 settembre ed è firmato da uno specialista dell’Irccs Eugenio Medea di Bosisio Parini (Lecco) che da un mese sta assistendo il bambino in coma, dopo il primo mese di degenza al Niguarda di Milano e due operazioni. Formalmente la prognosi non è ancora sciolta e l’entità delle lesioni verrà formalizzata all’inizio dell’anno prossimo. Ma il quadro in cui i medici lecchesi, specializzati nella riabilitazione di giovani e giovanissimi, confidano, è di un miglioramento. Fino a che punto, nessuno ancora lo può sapere. Ma si è aperta la porta a ogni speranza. Ancora Claudio non muove né le braccia né le gambe.

Intanto la procura della Repubblica di Lodi ha raggiunto un accordo di massima con il difensore del 38enne, avvocato Angelo Cortesini di Lodi, sulla nuova proposta di patteggiamento, che verrà avanzata all’inizio della prossima settimana in aula, innanzi al giudice Manuela Scudieri: le prime due istanze, di un anno e mezzo e di un anno e otto mesi, senza pena sospesa, erano state bocciate dal tribunale. Finora il 38enne è chiamato a rispondere solo della fuga dopo l’incidente («Avevo avuto paura delle persone che si erano radunate», si era giustificato nell’udienza di convalida) e della guida sotto l’effetto di alcol, anche se lunedì potrebbe comparire anche la droga nel capo d’imputazione riformulato. Per le ferite al bambino, è in corso un altro procedimento penale, ma si potrà arrivare alla fine delle indagini solamente quando prognosi e invalidità saranno definiti.

Dal giorno dopo l’arresto il 38enne è ai “domiciliari” e finora ha solo ottenuto di potersi recare al lavoro, ovviamente senza poter guidare perché gli è stata immediatamente ritirata la patente. La famiglia di Claudio si costituirà parte civile nel procedimento per le lesioni, l’auspicio è che l’assicurazione faccia fronte a tutti i costi della futura riabilitazione.

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