Centropadana, bloccato l’affare Farnese

Brusca “frenata” per il progetto di acquisto di Banca Farnese da parte di Banca Centropadana. Il commissario straordinario della Cassa di risparmio di Ferrara - proprietaria della piacentina Farnese - ha bloccato l’operazione, che era stata decisa dal vecchio consiglio di amministrazione della Carife, messo “fuori gioco” dalla Banca d’Italia e dal ministero dell'Economia. Il percorso che avrebbe portato all’acquisizione era già stato annunciato ufficialmente dai vertici di Centropadana, che stimavano di poter arrivare al “closing” dell’operazione entro la fine dell’anno.

Dal punto di vista tecnico, il neo commissario straordinario della Cassa di risparmio di Ferrara ha ritirato l’intenzione di acquisto volontario totalitario (Opa) sulle azioni di Banca Farnese ancora in possesso dei soci privati. L’operazione tra Carife e Farnese si sarebbe dovuta svolgere in due passaggi: in primo luogo Carife sarebbe dovuta entrare in possesso del cento per cento delle azioni della piccola banca piacentina (i ferraresi al momento controllano solo la maggioranza del pacchetto azionario); successivamente Carife avrebbe venduto alla lodigiana Bcc Centropadana la totalità delle quote della Farnese. In più Carife avrebbe ceduto a Centropadana uno sportello a Milano, permettendo alla cassa di risparmio di Guardamiglio di sbarcare nel capoluogo. Questo prevedevano gli accordi preliminari.

La decisione del commissario di Carife, Bruno Inzitari, è stato uno dei primi atti della gestione straordinaria della banca ferrarese, che naviga in acque agitate. In una nota, i nuovi vertici dell’istituto di credito romagnolo indicano che con il commissariamento «è cambiato il quadro di governo societario di Carife, modificandone sostanzialmente le prospettive operative di riferimento».

Cosa succederà ora? Dal punto di vista pratico, l’operazione risulta bloccata, visto che il primo passaggio - l’Offerta pubblica di acquisto - non decollerà. Occorre però verificare se si tratti di una decisione definitiva oppure se il commissario straordinario abbia semplicemente congelato il progetto, in attesa di “normalizzare” l’attività di Carife. Una versione, quest’ultima, sposata dal presidente di Centropadana, Serafino Bassanetti. «Allo stato la Cassa di risparmio di Ferrara è in amministrazione straordinaria e il commissario non poteva fare altro, prendendosi del tempo per valutare tutte le operazioni in essere - afferma l’avvocato lodigiano -, la decisione non va però intesa con un diniego».

L’intenzione di lanciare un’Opa sulle azioni residue di Farnese era stata deliberata lo scorso 28 maggio dal consiglio di amministrazione della Carife, poi esautorato dal Ministero con un provvedimento di forza. Qualche mese prima, l’11 marzo, Carife e Centropadana avevano firmato un accordo quadro.

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