Castiglione, salgono a sei i positivi alla febbre Dengue

Continua lo screening “in trasferta” a Codogno, stanno tutti meglio ma c’è chi resta ricoverato. E qualcuno da’ la colpa alla zona paludosa dell’Adda Morta

A Castiglione d’Adda in questi giorni sembra che non si parli d’altro. La febbre Dengue continua a monopolizzare il dibattito pubblico. Dopo i primi giorni di screening effettuati tra lo scorso fine settimana e lunedì, con 309 castiglionesi che hanno risposto all’appello lanciato da Comune e Ats per scoprire se si è stati colpiti dal virus portato dalla puntura della zanzara Aedes, recandosi in ambulatorio a Codogno o prenotando un semplice prelievo del sangue al proprio domicilio, sono saliti a sei i casi accertati, nessuno in pericolo di vita, qualcuno praticamente asintomatico (e positivo solo al test) e qualcun altro invece ricoverato in ospedale. E c’è chi trova una possibile spiegazione della diffusione del contagio, che ha bisogno della zanzara tigre (o della da noi più rara Aegypti) per passare da un uomo o un animale all’altro) nell’ampia zona umida e paludosa dell'Adda Morta, come il gruppo di opposizione “Castiglione da migliorare”, che invoca un monitoraggio degli insetti presenti e del cocktail di virus che essi contengono. Lo studio epidemiologico di Ats proverà anche a chiarire se il virus endemico nelle zone equatoriali sia arrivato in paese a causa di una persona che è stata all’estero o se invece l’abbiano “importato” gli uccelli migratori. La mortalità è bassissima ma chi manifesta la forma di “febbre spaccaossa” sta molto male e nei Paesi in cui la circolazione della Dengue è molto elevata si manifesta anche con emorragie potenzialmente fatali. Per cui le autorità sanitarie puntano a fermare questo nuovo souvenir del Terzo Mondo di cui esistono già 5 varianti virali diverse. Quest’anno anche la West Nile, altra malattia trasmessa dalle zanzare, sta colpendo duro, con sei persone che alla settimana scorsa risultavano ricoverate nel Lodigiano, mentre fortunatamente in Lombardia non si parla ancora di Zyka, che se colpisce donne in gravidanza causa gravissime disabilità al nascituro.

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