Castiglione, il pirata chiede scusaalla famiglia del piccolo Claudio

Una lettera di scuse alla famiglia di Claudio. Ha provato a farla recapitare nei giorni scorsi F.B., il 38enne di Codogno che domenica 10 luglio a Castiglione aveva investito a forte velocità con la propria auto il bambino, di soli otto anni, che attraversava la provinciale 26 in sella a una bicicletta. Finora però i genitori e i due fratelli del bambino travolto non ne hanno voluto sapere: il loro pensiero è solamente per quella prognosi riservata che i medici dell’ospedale Niguarda di Milano non vogliono sciogliere, e per il coma, che, sia pure indotto dai farmaci, tiene ancora incosciente il piccolo. Ha chiuso gli occhi pochi istanti dopo che la Peugeot del 38enne l’ha scagliato in un campo a oltre 40 metri di distanza e non li ha ancora riaperti.

A preoccupare i medici è una frattura del cranio, altre, in diverse parti del corpo, non sono considerate problematiche.

L’investitore intanto stamane sarà in tribunale a Lodi per proporre un patteggiamento più alto rispetto ai 18 mesi, senza pena sospesa, che un altro giudice aveva ritenuto “non congrui” anche alla luce del fatto che, oltre ad avere oltre 1,8 di tasso etilico nel sangue, l’automobilista era poi risultato anche positivo al test sull’assunzione di cocaina. Già due volte era stato condannato, a non oltre 15 giorni di carcere convertiti in una multa, per guida in stato di ebbrezza. Ma erano fatti di cinque anni fa e più. Il giudice Manuela Scudieri, da codice penale, potrebbe a sua volta non accogliere il patteggiamento. In questo caso l’avvocato Giacomo Badinotti, che assiste la famiglia del bimbo di Castiglione travolto, formalizzerà già in questo primo procedimento contro l’automobilista la costituzione di parte civile.

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