CASTIGLIONE L’anno manzoniano si conclude: «La sfida di proporre cultura a un livello più alto»

L’assessore Daniela Zucchetti traccia un bilancio dell’iniziativa che ha coinvolto tutto il territorio: «Il pubblico ha risposto bene»

A Castiglione l’avvio e la conclusione dell’anno manzoniano. Venerdì 2 febbraio, nella chiesa di Santa Maria dell’Assunta, è andato in scena il concerto “Come si canta in cielo. Il Natale di Alessandro Manzoni ed altre rime ed Inni Sacri”, evento conclusivo della commemorazione del 150esimo anniversario dalla morte dello scrittore, curata dell’attore Domenico Sannino. Una rassegna di cinque interventi con voce recitante e accompagnamento d’organo dedicata agli Inni Sacri manzoniani: “La Resurrezione”, “Il nome di Maria”, “Il Natale”, “La Passione”, “la Pentecoste”, con la bozza del Natale del 1833, data di morte dell’adorata moglie. Un’iniziativa della Provincia, finanziata da Fondazione Comunitaria e BCC Lodi. «Ho immediatamente colto questa opportunità d’itinerario religioso in collaborazione con la parrocchia, tramite Monsignor Bernardelli, proprio perché Manzoni è caro a Castiglione – afferma l’assessore alla cultura Daniela Zucchetti -. La gratitudine per lo scrittore lombardo è stata evidente fin dalla prima data della kermesse lodigiana dei Promessi Sposi che proprio qui, nel giugno dell’anno scorso, ha visto la genesi con il capitolo uno dell’epopea degli umili con l’istrionico Mino Manni e la superba Marta Ossoli. Un successo clamoroso, non scontato per un piccolo paese. Proporre la cultura a un livello più elevato, di qualità e sempre con meno risorse è una sfida. La stessa sfida è ripagata e animata dal successo di pubblico presente ogni volta, accrescendo in conoscenza e bellezza una comunità e rendendola attrattiva ai limitrofi che scelgono ogni volta di partecipare a questi appuntamenti. Dopo la rappresentazione del primo romanzo storico, venerdì le parole del Manzoni sono state quelle più complesse per lingua e tema sacro, proprio della liturgia cattolica, da lui scritte dopo la conversione e incentrate sui dualismi della vita destinati a risolversi nel dialogo. Un dialogo reso possibile attraverso la recitazione dell’attore Sannino e il grandioso organo F.lli Serassi a tre tasti del 1867, patrimonio che inorgoglisce noi castiglionesi. Castiglione ha aperto e ha concluso il coronamento delle celebrazioni manzoniane, realizzando un alpha e un omega unico e d’eccellenza».

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