CASELLE LANDI Fiume Po, c’è anche il Lodigiano nel maxi progetto di rinaturazione VIDEO

Un intervento del valore di 357 milioni di euro, finanziati nell’ambito del Pnrr: martedì la riunione degli enti coinvolti

Sara Gambarini

Riattivare i processi naturali e favorire il recupero della diversità lungo il Po, nel rispetto delle origini del territorio e dell’ambiente. È questo l’obiettivo del Piano di Rinaturazione del Po, un progetto dal valore complessivo di 357 milioni di euro, finanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L’Europa ha premiato il piano avanzato dal Ministero della Transizione Ecologica, oggi Ministero dell’Ambiente, che vede in prima linea l’Autorità di Bacino.

Rinaturazione del Po, coinvolto anche il Lodigiano. Video di Sara Gambarini

Il soggetto attuatore è però l’Agenzia interregionale per il fiume Po (AiPo) che di fatto, insieme agli altri enti coinvolti, progetta e coordina i 56 interventi previsti lungo il Grande Fiume nelle diverse Regioni. Fra questi ci sono anche quelli che toccano direttamente l’asta lodigiana del Po (Senna Lodigiana, San Rocco al Porto, Santo Stefano Lodigiano, Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d’Adda) unitamente ad altri comuni limitrofi, cremonesi e piacentini, per un totale di circa 49 milioni di investimento. Gli interventi riguardano la riapertura di meandri per favorire il deflusso idrico, la riforestazione con essenze autoctone e il controllo delle essenze alloctone.

Ieri a Caselle Landi tutti gli enti coinvolti nel maxi Piano di rinaturazione del Po si sono riuniti per avviare il lavoro di progettazione dei vari interventi, raccogliendo osservazioni, esigenze, necessità a livello ambientale, di fruizione del territorio, di sicurezza idraulica e in generale di sicurezza.

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