Casale, straniero non riesce a parlare italiano e la cittadinanza “slitta” di due mesi

«Non era in grado di ripetere le parole nonostante il nostro aiuto»

Non parla italiano: cittadinanza rinviata. Mercoledì a Casale un uomo di origine straniera si è presentato in municipio per ricevere la cittadinanza italiana che non ha ottenuto. L’atto infatti è “slittato”, giusto il tempo di consentire all’uomo, originario del Marocco, di imparare la lingua italiana a livello essenziale e riuscire a fare il giuramento: lo stesso “decreto Salvini” infatti sottopone l’acquisto della cittadinanza italiana per matrimonio e per residenza al possesso da parte dell’interessato di una conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello B1 (quadro comune europeo).

«Nel momento in cui si dà la cittadinanza, è importante che una persona sappia ripetere il giuramento ed esprimere almeno le parole essenziali - spiega il sindaco Elia Delmiglio -, questo è un bene prima di tutto per la persona che si propone, per poter affrontare la quotidianità, ed è giusto anche nei confronti di chi invece si impegna per imparare la lingua del paese in cui ha scelto di vivere; in questo caso la persona non riusciva a ripetere le parole del giuramento, nonostante il nostro aiuto - conclude -, pertanto ho deciso, a norma di legge, di non firmare l’atto e di rinviare il giuramento».

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