Casale, rischia di farsi esplodere

Si è barricato in casa e ha tentato di togliersi la vita aprendo il gas. Sarebbe bastata una scintilla perché l’appartamento al quarto piano del condominio di via Adda dove il 45enne I.C. ieri sera ha «giocato» con la morte, potesse esplodere. Ma i carabinieri della stazione locale sono arrivati prima che l’uomo portasse a termine l’intento suicida. «La faccio finita, ho acceso il gas, mi ammazzo» ha urlato dentro la cornetta del telefono all’operatore del 112 che alle 18.30 di ieri ha ricevuto la chiamata. La voce era concitata e il carabiniere della centrale operativa ha capito subito che chi era dall’altra parte non stava scherzando. Così ha preso tempo, mentre tratteneva il 45enne in linea ha inviato immediatamente una pattuglia sul posto e dato l’allarme ai vigili del fuoco. In un attimo l’auto dei carabinieri si è diretta all’uscita di Casale facendo urlare la sirena, i militari con il maresciallo Marcello Trimarchi si sono precipitati fino all’ultimo piano della palazzina, mentre arrivavano in rinforzo il capitano Rosario Giacometti, Radiomobile e Polizia Locale. Un secondo in più e sarebbe stata la fine. Perché nel frattempo i locali dell’appartamento avevano accumulato gas metano all’interno, e una semplice scintilla avrebbe potuto far saltare tutto in aria. Mantenendo i nervi saldi i carabinieri hanno però arrestato la loro corsa davanti all’ingresso dell’abitazione, l’istinto era di premere il campanello, ma i militari non sono caduti nell’errore. Il contatto elettrico sarebbe infatti bastato ad innescare l’esplosione. I carabinieri hanno invece picchiato alla porta e fortunatamente I.C. ha aperto. Il 45enne credeva infatti che fosse la compagna tornata da lui, lei che lo aveva poco prima piantato in asso dopo l’ennesima litigata furibonda. Proprio per quel litigio, l’ennesimo nel giro di pochi giorni, l’uomo aveva deciso di farla finita. Convinto che la donna stesse rientrando a casa con i due figli piccoli, ha così aperto senza esitare e i carabinieri hanno fatto irruzione nella stanza mettendolo in salvo. Al loro arrivo I.C. era cosciente ma aveva respirato parecchio gas, nell’appartamento ormai a corto di ossigeno: tolto il disco dalla piastra del fornello, aveva appoggiato un peso sulla levetta così da fare uscire il gas senza sosta. Sono stati i soccorritori della Croce Casalese, affiancati dal medico del 118, a trasportarlo a sirene spiegate al pronto soccorso di Codogno dove il medico di turno ha deciso per il suo ricovero. Allertato dell’accaduto il sindaco Flavio Parmesani ha raggiunto all’ospedale I.C., caporeparto alla Artoni e originario di Castiglione d’Adda, da meno di un anno trasferitosi a Casale. Per vivere con la compagna dalla quale ha avuto un figlio che adesso ha tre anni e alla bambina di lei. Il pericolo che l’appartamento potesse esplodere ieri ha costretto le forze dell’ordine ad evacuare tutte le famiglie dello stabile, poi i pompieri di Lodi e Casale hanno areato le stanze e chiuso il contatore e le valvole del gas in cucina. Dopo una mezz’ora all’addiaccio i residenti sono potuti rientrare nelle loro case. Il 45enne ha accettato il ricovero deciso del medico, non si è così dovuto ricorrere al Trattamento Sanitario Obbligatorio come si era inizialmente pensato.

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