Casale perde un pezzo di storia con la morte di Gianfranco Pagetti

L’84enne è stato tra i fondatori della sezione Avis e per 30 anni capo squadra dei vigili del fuoco

Storico volontario dei vigili del fuoco, fondatore della sezione Avis: Casale perde un pezzo di storia e piange Gianfranco Pagetti, 84 anni, mancato mercoledì 10 marzo all’ospedale di Lodi. La salma, ora, è esposta nella camera mortuaria dell’ospedale di Casale, secondo i protocolli Covid. I funerali sono fissati per le 15 di oggi, venerdì 12 marzo, presso la chiesa dei Santi Bartolomeo e Martino di piazza del Popolo. Ex lavoratore Lever, ormai in pensione e da qualche anno affetto da alcune patologie, Pagetti, da ultra 80enne, aveva ricevuto lo scorso lunedì il vaccino anti Covid-19, quasi a un anno esatto dalla dichiarazione dell’Oms di inizio pandemia. La scomparsa improvvisa di Gianfranco addolora innanzitutto la famiglia, in particolare la moglie Giovanna, le figlie Carla e Caterina, il genero Giuseppe, i nipoti Davide con Giulia, Roberta con Matteo e Silvia, attorno ai quali si stringe il cordoglio della comunità per cui Pagetti si è sempre speso.

Per 30 anni infatti Gianfranco fu volontario e capo squadra, presso i vigili del fuoco di Casale, ricoprendo, nel 1984, anche l’incarico di Capo distaccamento. E per questo ieri proprio dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco Casalpusterlengo, dunque dai funzionari, dai capi squadra e dai vigili volontari, è giunta la partecipazione al lutto della famiglia Pagetti per la perdita del caro «capo squadra Gianfranco».

Parole di cordoglio però sono arrivate anche da quella sezione Avis di Casale che l’8 marzo 1956, presso la sala comunale, Pagetti fondò insieme ad altre 11 persone: Gianfranco era rimasto l’ultimo dei fondatori ancora in vita. «In occasione dei 60 anni dell’Avis di Casale ricordo di averlo intervistato per il nostro giornalino - spiega Alessia Camiolo, presidente dell’Avis comunale -, era stato un bellissimo incontro e mi aveva colpito il suo racconto relativo a quando andava in moto con Carlo Carelli a Milano, in via Donatori di Sangue (oggi sede dell’Avis regionale) a carpire tutte le informazioni utili su come gestire al meglio la raccolta di sangue». Il suo unico rammarico? Aver potuto donare pochi anni a causa di alcuni problemi di salute. «È stato una delle colonne portanti dell’Avis di Casale e in occasione del sessantesimo anniversario di fondazione lo avevamo proprio posto al centro dei festeggiamenti, come meritava», commenta Casimiro Carniti, vicepresidente vicario dell’Avis comunale e storico rappresentante Avis comunale, provinciale e regionale.

Da qui l’invito della famiglia a non inviare fiori, ma a devolvere eventuali offerte all’Avis.

Un modo per sostenere la diffusione di quella cultura del dono, di cui Gianfranco, a soli 18 anni, si era fatto promotore, per lasciare questo mondo a 65 anni e due giorni esatti dalla fondazione dell’Avis di Casale.

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