Casale, Parmesani contestatodurante il consiglio comunale

“Föra di ball”: ma ad andarsene non deve essere l’extracomunitario di turno, ma il sindaco di Casale Flavio Parmesani. Infatti è con lo slogan tanto caro alla Lega quando si parla di stranieri che ieri sera il primo cittadino è stato accolto in consiglio comunale da cinque, sei cartelloni predisposti da un educato ma molto determinato pubblico.

La protesta era incentrata sulla questione dell’impianto di trattamento rifiuti che la società Elcon vuole insediare nell’area Lever alle porte dell’abitato e sulla vicenda del 25 aprile, quando una frase del sindaco considerata ingiuriosa per la memoria dei partigiani ha scatenato una quasi rissa. La contestazione è stata estremamente civile, senza nemmeno una parola, in un significativo silenzio carico di tensione.

Al momento in cui il presidente del consiglio Nicola Locatelli ha aperto i lavori dell’assemblea cittadina, quattro o cinque cittadini seduti in prima fila tra il pubblico hanno sollevato all’unisono i propri cartelloni scritti a mano, tutti inequivocabilmente a senso unico: “Sindaco dimettiti!” “Viva i partigiani”, e altro. Un altro cartello, appeso a una parete, riportava invece un quesito semplice: “Inceneritore a Casal? Föra di ball! Sindaco: capito la lingua?”.

Nella sala, affollata di una settantina di persone, erano presenti diversi esponenti del Comitato, che avevano distribuito fuori dalla sala un volantino con la scritta: “La nostra salute non è negoziabile!”

Poco prima del consiglio, davanti l’ingresso del comune, anche il Partito comunista dei lavoratori ha diffuso un volantino in cui si ricostruisce la vicenda del 25 Aprile e si annuncia la richiesta di dimissioni del sindaco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA