Casale, la Lever perde un altro marchio storico

Torna la paura per l’occupazione in Lever e oggi scatta immediato uno sciopero di quattro ore: tutta la produzione di Svelto, dopo che negli scorsi anni la multinazionale aveva venduto i marchi storici del Vim e del Bio Presto, va allo stabilimento di Pozzilli in Molise e una linea di produzione perde un terzo del lavoro, non ci sono rassicurazioni per il mantenimento dei tre lavoratori cassintegrati oggi a tempo determinato all’interno dello stabilimento e si ritorna alle ferie obbligate per i lavoratori del reparto intermedi.

L’assemblea dei lavoratori si è svolta ieri mattina in un clima di forte tensione: gli operai sono stati messi al corrente delle difficoltà, arrivate in maniera un po’ inaspettata, e subito è scattata la decisione della protesta con l’astensione dal lavoro per quattro ore, articolate nelle prima parte del turno per i lavoratori diurni e nella seconda parte per i turnisti.

«Questa è solo la prima delle iniziative che intendiamo mettere in atto - spiega la rappresentanza sindacale unitaria -. Ci aspettiamo dall’azienda delle risposte la settimana prossima, ma se non ci saranno metteremo a punto altre forme di protesta. È impensabile che dopo due anni di sacrifici, con una pesante ristrutturazione che si sta chiudendo solo ora, l’azienda ci ripaghi sottraendoci volumi di produzione, senza dare certezze ai colleghi a tempo determinato e continuando con le ferie forzate quando calano le produzioni nel reparto intermedi».

Nonostante ci fossero delle ombre nel rapporto con la multinazionale, nessuno si aspettava una caduta tanto improvvisa delle relazioni interne. A far traboccare il vaso è stata la goccia dell’annuncio dello spostamento a Pozzilli della produzione di Svelto liquido lasciando a Casale solo lo Svelto diluito, senza che nuove produzioni venissero a sostituire i volumi mancanti. La linea di produzione 6 perderà il 35 per cento di produzione e dall’estate il lavoro andrà su due soli turni invece che sui tre attuali. In teoria, dunque, si avrebbe l’esubero di tre unità lavorative.

Per i tre colleghi in cassintegrazione ma all’interno dello stabilimento fino a sabato con contratti a termine, invece, l’azienda ha sempre dichiarato il suo impegno a mantenerli cercando di incentivare l’esodo alla pensione di altri lavoratori che ne avessero i requisiti, ma a due giorni dalla scadenza del contratto ancora non ci sono certezze.

Infine, è stato annunciato un nuovo, ennesimo, calo di lavoro nel reparto di polveri intermedie, con la messa in ferie forzata degli operatori che vi lavorano, una decina, mentre i delegati dei lavoratori già in passato avevano chiesto formazione e riqualificazione visto che il reparto è destinato alla chiusura con spostamento dei lavoratori in altre parti della fabbrica.

«Questi tre motivi ci spingono a chiedere chiarezza e impegni certi a sostegno del sito di Casale e dei livelli occupazionali - conclude la Rsu -. Cose che al momento non vediamo».

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