Casale, focolaio in ospedale: tredici pazienti si sono contagiati

A Lodi sanificazioni in atto, il direttore rinnova la stima ai suoi dipendenti

Tredici contagi anche, tra i malati, nelle aree verdi dell’ospedale di Casale: a diventare positivi sono stati 8 pazienti della riabilitazione generale geriatrica, 3 dell’area sub acuta e 2 della riabilitazione specialistica. I pazienti, che arrivavano dalla medicina di Codogno, erano stati trasferiti a Casale con il tampone negativo. Il caso di Casale arriva in seguito al focolaio emerso a Lodi e Codogno. A Lodi si sono contagiati 33 medici e 37 infermieri: a questi si aggiungono i 5 chirurghi di Codogno e 33 pazienti.

«L’audit, che è uno strumento di miglioramento e non un modo per trovare il colpevole - commenta il direttore generale dell’Asst di Lodi Salvatore Gioia - è ancora in corso. Le indicazioni emerse sono di costituire stabilmente una sorta di filtro, in ingresso e nei vari passaggi». Tutti i malati saranno considerati pazienti grigi. Quindi saranno messi in camere singole e solo dopo il periodo di isolamento e il tampone verranno messi in camere doppie. Questo modo di lavorare, adottato in via sperimentale, riduce, ovviamente, la capienza dell’ospedale. La medicina di Lodi ha riaperto ieri con 20 letti. Da oggi a domani ci sarà la sanificazione della cardiopneumologia. «In medicina - spiega il manager - abbiamo attivato una centrale di monitoraggio per 8 pazienti della cardiopneumo che saranno ricoverati lì in attesa della sanificazione. La day surgery, fino a lunedì, sarà tenuta come polmone ulteriore per i ricoveri di area medica. Voglio sottolineare ancora la professionalità dei miei collaboratori: su un numero totale di 1600 dipendenti avere 60 positivi non è un obiettivo mancato. Ne abbiamo avuti 350 tra marzo e aprile». A salire sulle barricate e a indire uno sciopero, nelle scorse ore, è stato il sindacalista della Fisi Gianfranco Bignaminin
Cristina Vercellone

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