CASALE e CODOGNO Sugli ospedali il comitato dà la “sveglia” ai sindaci

Appello ai Comuni della Bassa contro la cancellazione dei reparti: finora solo Casale ha risposto

Il Comitato civico ospedali Codogno Casale interpella i Comuni della Bassa: il futuro dei presidi ospedalieri delle due città è un tema che riguarda tutti. E per questo il Comitato sollecita l’intervento dei sindaci e dei consigli comunali di tutto il territorio, a partire dalle amministrazioni che governano le città sedi dei presidi ospedalieri.

«Le problematiche sono tante e non sarà il trasferimento eventuale di un paio di reparti da Casale a Codogno a sistemare tutto - spiegano dal Comitato -, ribadiamo che noi non concepiamo le due strutture come antitetiche o in competizione, devono potersi integrare tra loro in modo complementare e nell’assetto complessivo dei 4 ospedali lodigiani; se almeno su Casale una qualche forma di dialogo è iniziata (si pensi anche alla costituzione della Commissione comunale ospedale), da Codogno, da luglio, non abbiamo ricevuto alcun riscontro - concludono -: non si vuole polemizzare, vogliamo solo dire che la nostra richiesta rimane valida e il nostro desiderio di confrontarci e ragionare con tutti coloro che lo vorranno è immutato». Anche dagli altri paesi della Bassa, finora silenti. Dallo scorso luglio infatti il Comitato sta portando avanti una battaglia a difesa degli ospedali di Casale e di Codogno dove in questo ultimo anno si sono visti smantellare diversi servizi. Ad animare il Comitato era stato il trasferimento a Codogno di quasi tutti i reparti dal nosocomio di Casale a marzo, in piena pandemia, ma altri fatti hanno messo in discussione il futuro dei presidi ospedalieri della Bassa.

A Casale infatti i reparti spostati sono tutti tornati, tranne i subacuti (ex medicina), rimasti a Codogno, e la degenza oncologica, scomparsa. Sempre a Casale riabilitazione specialistica è stata accorpata a riabilitazione geriatrica. E per le feste, radioterapia, che non è chiusa, lavorerà solo per prime visite e controlli, mentre i pazienti in terapia dovranno andare a Cremona. A Codogno nel frattempo sono saltati ortopedia, sala gessi e cardiologia, in aggiunta allo smantellamento avvenuto oltre un anno fa della maternità. Il tutto con conseguente esodo dei pazienti verso l’ospedale di Piacenza. E di recente anche verso Cremona.n

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