Casale, affiorano altre ossa al cimitero

Quattro mesi fa la denuncia del settimanale parrocchiale “La Fiaccola”, ora il ritrovamento nella stessa area: dal municipio annunciato un sopralluogo

Resti di ossa umane e denti nella terra del cortile del cimitero: a distanza di quattro mesi da una prima denuncia di alcuni cittadini per l’incuria, nulla è cambiato. Allora era stato il settimanale parrocchiale “La Fiaccola” a lanciare il grido d’allarme riprendendo le segnalazioni di alcuni lettori. A una verifica sul campo, tutto era stato confermato, con frammenti ossei che sbucavano dalla terra smossa nel cortile alto, sul lato della via Emilia. A distanza di quattro mesi, la settimana scorsa sono arrivate nuove segnalazioni a “il Cittadino”. E un sopralluogo intenzionalmente avvenuto con sette giorni di ritardo sulla segnalazione ha confermato la presenza, non occasionale, di altri resti ossei e di denti, sempre nella stessa striscia di terreno. Si tratta di diversi frammenti di dimensioni contenute, da pochi centimetri fino a una decina, sporgenti parzialmente o del tutto emersi sulla terra, e di una semiarcata dentale con tre elementi, ben visibili, e altri denti singoli. Tutti i frammenti si trovano nella stessa striscia di terreno in cui erano stati segnalati la volta precedente. La ditta Guasconi incaricata dei servizi cimiteriali a Casale nella precedente occasione aveva respinto ogni accusa di scarsa sensibilità, spiegando che il decoro del cimitero non era mai stato in discussione e che il problema specifico era dovuto alla natura del terreno: secondo la ditta, i resti ossei non dipendono da esumazioni recenti, ma sono residui di vecchie sepolture fatte direttamente nel terreno, vecchie di 100 anni e più, che emergono nello smuovere il terreno per normali operazioni di servizio. E ancora la ditta aveva spiegato di non aver mai ricevuto segnalazioni e comunque di aver dato ordine ai propri dipendenti di attivarsi per la raccolta di eventuali resti e per il loro corretto smaltimento. «Ma non sarebbe opportuno che questi reperti venissero analizzati? E lo si è fatto nella scorsa occasione? Sono davvero del Settecento? - le domande contenute nella segnalazione del lettore, che chiede di restare anonimo -. Sono stufo di questa situazione vergognosa, e come me altri concittadini. Più volte ho informato chi di dovere, lo sportello cimiteriale dell’ufficio anagrafe, il custode del cimitero, l’ufficio tecnico e la segreteria del sindaco tramite email, ma senza risultati. Si è spiegato che il problema è dovuto alle caratteristiche del terreno e che c’è poco da fare in questo senso, ma chi ha il compito di vigilare si assuma l’impegno con serietà». L’amministrazione, informata della vicenda, assicura a breve un nuovo sopralluogo dell’assessore ai lavori pubblici Luca Peviani insieme alla ditta incaricata, per verificare la situazione e stabilire le modalità d’intervento.

Andrea Bagatta

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