Casale, 77 multe agli accattoni

L’ultima ieri mattina a un giovane africano che ha protestato perché per lui la questua era l’unico modo per poter mangiare: inflessibile la polizia locale

Casale non è un paese per accattoni: in poco più di quattro anni sono stati elevati 77 verbali a persone che hanno chiesto l’elemosina infastidendo i passanti o arrivando a molestarli con insistenza, l’ultimo proprio ieri mattina durante il mercato settimanale.

L’ultimo caso di multa ha interessato un giovane di colore che ieri mattina durante il mercato non ha accolto di buon grado il provvedimento dei vigili, mettendosi a questionare a più riprese con gli agenti di polizia locale spiegando di non avere un lavoro e che quella era l’unica forma di sostentamento. La stessa scena si è vista in Casale 77 volte negli ultimi quattro anni, da quando il sindaco Flavio Parmesani nel luglio 2009 a poche settimane dal suo insediamento aveva varato una serie di misure per il decoro e la sicurezza pubblica, compresa un’ordinanza sull’accattonaggio molesto. La stessa ordinanza è stata ‘poi recepita dal regolamento di polizia comunale e prevede una multa (100 euro) e soprattutto la confisca di quanto raccolto con l’elemosina. Non ci sono dati precisi sull’ammontare dei soldi confiscati (anche perché la procedura perché il sequestro diventi definitivo è lunga), ma i proventi dell’elemosina sequestrata variano da poche decine di euro ad alcuni casi da 150 euro e più. In compenso quasi nessuno dei multati procede al pagamento della sanzione amministrativa. «Non conosco i dati sul pagamento, ma di certo l’aspetto deterrente è legato più alla confisca immediata dell’incasso dell’elemosina che alla multa - commenta il sindaco Parmesani -. L’ordinanza si inserisce in un contesto più ampio, che poi è stato recepito dal regolamento, e nonostante questi provvedimenti siano stati additati come eccessivi da parte della minoranza, io sono soddisfatto. La volontà di tenere ordinata e in sicurezza la città ha pagato, basta vedere quanto accade in comuni vicini. Non bisogno comunque abbassare la guardia, e continueremo a contrastare l’accattonaggio molesto». Il riferimento ad altri comuni, anche se non esplicito, è da leggere alla luce delle cronache recenti di Codogno, dove addirittura si sono scatenate delle risse tra questuanti per il controllo del territorio dove chiedere l’elemosina. A Casale gli accattoni sono stati fermati soprattutto al cimitero e in centro, in particolar modo durante i giorni di mercato. Gli accattoni per cui è scattato l’accertamento sono per lo più di nazionalità romena o africani senza fissa dimora. «Talvolta dietro l’apparenza della semplice elemosina si nascondono individui con precedenti per reati predatori, approfittatori della buona fede altrui che non esitano, se se ne presenta l’occasione, a commettere illeciti più gravi» spiega il comandante della polizia locale Laura Chiesa. I controlli proseguiranno anche in futuro e non solo a Casale, ma in tutti i comuni coinvolti nella convenzione a sette (Casale, Guardamiglio, Livraga, Orio, Ospedaletto, Senna e Somaglia), soprattutto durante i giorni di mercato settimanale.

Andrea Bagatta

© RIPRODUZIONE RISERVATA