Cantiere lumaca per la tangenziale di Casale: dopo due anni di lavoro serve un cambio di passo

Avanzamento dei lavori al 39,66 per cento: su dieci tra ponti e viadotti ne sono in piedi solo due

Il cantiere della tangenziale di Casale tocca i due anni di lavoro sui quattro programmati, ha un avanzamento lavori ufficiale registrato da Anas al 39,66 per cento, ma la sensazione è che siano state condotte finora tutte le operazioni più immediate e meno impattanti. Necessario un cambio di passo per centrare l’obiettivo di chiudere i lavori a luglio 2025, mentre si allontana l’obiettivo di «finire in anticipo» fissato a gennaio dal ministro Matteo Salvini durante il sopralluogo. Anzi, comincia a serpeggiare il dubbio che il cantiere non chiuda per i tempi indicati ma sfori l’obiettivo di qualche mese, nella migliore delle ipotesi.

A realizzare l’intervento, con un quadro economico di 138 milioni e lavori principali appaltati a 83 milioni all’associazione temporanea di imprese Aleandri, Consorzio Valori e Marcegaglia Buildtech. L’opera è in avanzato stato di “disegno” e già tracciata per tutta la sua lunghezza ma, soprattutto nelle ultime settimane, accanto a qualche sporadica lavorazione regna anche la sensazione di abbandono. E non sono le ferie estive. Nel cantiere a partire da luglio lavorano un paio di squadre per volta, alcuni varchi sono aperti e incustoditi giorno e notte (a Zorlesco), in altri punti le reti di cantiere sono abbassate, le opere di carpenteria ferme da tempo, tanto che il metallo è arrugginito.

Finora si è lavorato molto sul tracciato con le opere di movimentazione terra, relativamente semplici e con buon margine economico, ma le parti di fondazione, di raccordo o lavorazione fine non sono ancora state nemmeno iniziate e sono ferme forse a un quarto del totale. Su 10 tra ponti, viadotti e cavalcavia, ne sono in piedi due, ancora non finiti né raccordati. Il cavalcavia all’ingresso di Casale sopra la strada provinciale 234 è stato posato a fine novembre, ma dopo 10 mesi di fatto non ha visto altre lavorazioni tanto che la strada sottostante resta ancora oggi percorribile con modifica viabilistica invece che vedere aprire finalmente la rotatoria. Della bretella di collegamento con la via Emilia e la sp 22 esiste solo il tracciato, le corsie di innesto fuori Casale dove la carreggiata della via Emilia si sdoppia sono tali e quali erano a gennaio.

Il tracciato è lungo 7,1 chilometri (+0,9 chilometri di bretella), ed è vero che quanto visibile da strada non è la rappresentazione di tutto il cantiere. Ma quanto si vede preoccupa, perché dà il senso di un’opera che forse è al 40 per cento delle lavorazioni totali, ma quel 60 per cento che manca è la parte più impegnativa, lunga, costosa e difficile. E aver scavallato la metà del tempo di cantiere previsto (736 giorni su 1.445 previsti) non depone a favore dell’obiettivo di ultimazione dei lavori il 12 luglio 2025.

© RIPRODUZIONE RISERVATA