Blocco totale alla Galbani

(ore 11) La conferma è arrivata stamattina da Coldiretti: gli allevatori sono pronti a entrare anche già da domani nella grande distribuzione per spiegare direttamente ai consumatori le ragioni della loro protesta per il prezzo del latte. «La guerra del latte si estende dalle industrie ai supermercati in tutte le regioni per fare conoscere ai cittadini i motivi della mobilitazione che sta impegnando decine di migliaia di allevatori per impedire la chiusura delle stalle e gli effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti». Lo ha annunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo dal presidio degli allevatori a Ospedaletto Lodigiano (Lo) davanti al centro di distribuzione della multinazionale del latte francese Lactalis che ha acquisito i marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli e Cademartori.Intanto oggi a chi arriva sul posto, dirigenti della Lactalis compresi, vengono offerti assaggi del latte di qualità da loro confezionato. Moncalvo ha sottolineato: «Noi abbiamo controlli sul latte che nessun altro Paese in Europa ha. Ricevere latte dall’estero, come sarà se non giungiamo a un accordo, vorrà dire tagliare sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto».

(ore 10) «Gli industriali che sottopagano il latte italiano al di sotto dei costi di produzione sono gli stessi che hanno tentato il colpo di mano per chiedere il via libera all’uso della polvere di latte nei formaggi e yogurt Made in Italy». È quanto denunciano gli allevatori della Coldiretti provenienti dalle diverse regioni che continuano l’assedio, con trattori e mucche al seguito, alla multinazionale francese Lactalis che con l’acquisto dei grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore.

Siamo di fronte ad un vero ricatto straniero per la decisione del Governo italiano di confermare il no alla produzione di formaggi senza latte fresco alla scadenza dell’ultimatum da parte della Commissione Europea, fissato il 29 settembre scorso, con l’impegno diretto del presidente del Consiglio Matteo Renzi davanti ai 30mila agricoltori della Coldiretti riuniti all’Expo. Una decisione - sottolinea la Coldiretti - supportata anche dalla petizione popolare Coldiretti alla quale hanno aderito decine di migliaia di italiani dopo la mobilitazione degli agricoltori dal Brennero a Bruxelles fino all’Expo.

Fallito il tentativo di far saltare la legge n .138 dell’ 11 aprile del 1974 che ha garantito da oltre 40 anni il primato della produzione lattiero casearia italiana, il latte - denuncia la Coldiretti - viene sottopagato a 34 centesimi al litro nonostante i costi di produzione siano in media compresi tra i 38 ed i 41 centesimi al litro in Lombardia secondo lo studio ufficiale realizzato in riferimento alla legge 91 del luglio che impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione.

Si voleva imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni. Ed oggi, con la chiusura di mille stalle in un solo anno, si rischia - denuncia la Coldiretti - di arrivare allo stesso drammatico risultato. Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro - conclude la Coldiretti - è possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo stesso identico sapore perché viene a mancare quella distintività che viene solo dal latte fresco dei diversi territori.

Per far conoscere le differenze oggi gli allevatori hanno anche portato il latte delle stalle italiane con cui è preparato il vero formaggio Made in Italy con l’offerta di assaggi anche ai dirigenti dello stabilimento presidiato della Lactalis in via Guglielmo Marconi 10 a Ospedaletto

(ore 9) Blocco totale dei camion alla Galbani di Ospedaletto Lodigiano. Non si fermano le proteste degli allevatori a Ospedaletto, che stanno impedendo l’entrata e l’uscita degli autotrasportatori. Dopo una domenica di relativa calma, essendo Galbani chiusa, da questa mattina è ripreso il braccio di ferro tra i manifestanti e la multinazionale Lactalis che ha acquistato Galbani. Continuano ad arrivare pullman di allevatori da tutta Italia. E alle 10 è previsto un intervento del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che annuncerà l’importante incontro di domani con Assolatte a Roma.

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