
Un bambino di quattro anni di Ossago ha rischiato di annegare domenica pomeriggio al centro benessere “Oasi Venere” di Orio Litta. Era con i genitori e il fratello maggiore, nella piscina dei piccoli, aggrappato a un salvagente, quando all’improvviso è finito sott’acqua senza che nessuno si accorgesse di lui e quando la mamma lo ha tirato fuori era già troppo tardi. Nero in volto, respiro assente, il bimbo era già in arresto cardiaco dopo aver ingerito l’acqua della piscina. «Ho sentito le grida disperate della madre - racconta una donna presente -, diceva “aiutatemi, aiutatemi, il mio bambino”, poi quando ho sentito un grido ancora più forte ho capito che era successo qualcosa di molto grave».
Tutto intorno a loro si è formata una folla di persone, che però non potevano fare nulla per aiutarla. Solo un altro bagnante, che si trovava lì con i suoi figli, si è fatto largo a gomitate fra le persone ammassate e si è avvicinato al bambino, tenuto in braccio dal padre. Lo ha steso a terra e gli ha fatto il massaggio cardiaco, fino a quando ha tossito e ha sputato fuori tutta l’acqua. Con lui c’erano anche i bagnini, pronti a intervenire. «Il bambino si è ripreso e ha riconosciuto la madre, poi si è messo a piangere. Mi sono sembrate due reazione positive» aggiunte la testimone.
L’ambulanza e l’automedica del “118” sono arrivate poco dopo, circa un quarto d’ora dopo l’allarme, ma a quel punto ormai il momento più critico era passato. Il bimbo era sveglio e parlava, ma è stato comunque visitato e trasportato al pronto soccorso di Lodi per stabilizzare le sue condizioni e verificare se l’assenza del battito per alcuni minuti avesse lasciato delle conseguenze. «Eravamo tutti molto spaventati - racconta il titolare dell’impianto, Ambrosio Tavazzi -, in nove anni è la prima volta che capita una cosa simile. Non so chi sia l’uomo che ha salvato il bambino, è di Livraga e ha circa 45 anni, ma non so altro. È stato bravissimo perché è riuscito a restare freddo in una situazione di panico e non era facile, tutti volevano dare una mano. Era felicissimo per quello che aveva fatto, ma non ha fatto nessun clamore e alla fine se ne è andato come se niente fosse». Ora sembra che le condizioni del bimbo siano buone e che si sia ripreso. Un “angelo” lo ha strappato da una morte certa, evitando che quella giornata di serenità in piscina si trasformasse in tragedia.
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