Bidello da 150 giorni senza stipendio

Fabio Giuseppe Consoli, classe 1985, arriva da Catania, ha trovato lavoro a Corno Giovine e Codogno, ma non lo pagano e come lui altri collaboratori scolastici assunto con i contratti Covid

Il ministero del Tesoro non garantisce la copertura per le assunzioni Covid a quello dell’Istruzione e i precari restano a bocca asciutta.

Fabio Giuseppe Consoli, classe 1985, originario di Catania, venuto al Nord, lo scorso autunno, per lavorare come bidello e aumentare il punteggio, è uno di questi. Consoli lavora da ottobre tra Corno Giovine e Codogno, ma non lo pagano. Gli spettano circa 5mila euro.

«La colpa - ci tiene a precisare - è del ministero, non della scuola, lo dica questo». In graduatoria, a Catania, aveva di fronte a sé, tante, troppe persone.

«In Lombardia, invece - spiega il padre Vito che sta aiutando il figlio nella sua battaglia, tenendo i rapporti con i sindacati - le scuole hanno incrementato il fabbisogno a causa del Covid. Adesso, oltre a lui, ci sono migliaia di persone che hanno lo stesso problema».

Il problema è grave, annota il giovane. «Sono quasi 5 mesi che non sto percependo lo stipendio, e ho un credito, tra il lavoro svolto a Corno Giovine e quello svolto a Codogno, di circa 5mila euro. Mi sembra tutto assurdo. Sono stato in vari sindacati. Questi “carissimi signori” dicono che non dipende da loro, ho chiamato anche la ragioneria di Pavia nel tentativo di capire qualcosa, e il perché lo stipendio non sta arrivando, ma dicono che lo Stato non sta pagando, perché non ci sono abbastanza soldi per pagare tutti i contratti Covid. Un dirigente della scuola dove presto servizio mi ha detto che con i contratti annuali succede così ogni anno e che non si sa il perché non pagano regolarmente. Io ho i contratti in mano: ci sono molte persone come me in questa brutta situazione. Chiedo aiuto perché si possa fare chiarezza , visto che ho scadenze e rate da pagare, ma nessuno mi aiuta».

Se non ci fosse stata la sua famiglia alle spalle, di sicuro il giovane collaboratore scolastico avrebbe già ricevuto lo sfratto. Come farebbe a pagare 500 euro tra affitto e utenze domestiche, nella casa di Codogno? «Ho dovuto chiedere dei prestiti alla famiglia per poter pagare l’affitto - ammette -. Non è possibile tutto questo. Non so più a chi rivolgermi per avere lo stipendio che mi spetta ».

«Non ho mai visto uno che fa 1400 chilometri per lavorare, si tira il collo, e poi non viene pagato per quasi 150 giorni».

A denunciare il problema, nei giorni scorsi, era stata la rappresentante sindacale della Cgil scuola Annalisa Ferrante.

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