Bici sugli spazi per i disabili, a Casale scattano le rimozioni

Pugno di ferro contro i maleducati a due ruote. Scaduto l’ultimatum, ieri mattina la polizia locale ha rimosso 12 biciclette agganciate alla rampa disabili per l’ingresso in stazione ferroviaria o legate ad alberi e pali della luce. L’operazione era stata annunciata da una settimana, ma ieri ha scatenato in città un dibattito acceso tra favorevoli e contrari, e sicuramente ieri sera qualcuno ci ha messo un po’ a capire dove fosse finita la sua bici, forse pensando a un furto più che a una rimozione forzata.

L’aveva promesso, l’assessore Luca Canova, poi l’ha fatto scrivere sugli avvisi affissi in stazione da una settimana (in italiano, francese e inglese, per intercettare anche gli utenti stranieri), poi giovedì aveva rilanciato l’ultima allerta. Ieri mattina una pattuglia della polizia locale è intervenuta in stazione a Casale e ha rimosso di forza 12 cicli dal piazzale della stazione. Erano biciclette parcheggiate irregolarmente sulla rampa disabili per l’accesso in stazione oppure legate a pali della luce o alberi nel piazzale o nelle sue prossimità.

«Abbiamo lasciato a tutti un lungo periodo di tempo per riorganizzarsi, e solo pochi cittadini che non gradivano questa scelta hanno sollevato discussioni – commenta l’assessore -. Era diventato un problema di decoro, ordine e anche sicurezza perché le bici ostruivano le uscite dalla stazione. Saremmo stati comunque obbligati a farlo e abbiamo quindi deciso di procedere in fretta. Da parte nostra non c’è alcuna soddisfazione: alcune fra quelle bici erano rubate o abbandonate, ma altre sono di cittadini che lavorano duramente tutti i giorni, come tutti. Non sarà gradevole dover pagare una multa per ritirare la bici, ma non era più possibile indugiare. L’avevamo detto e l’abbiamo fatto».

Le biciclette sono state rimosse con il taglio delle catene, dove necessario, poi sono state caricate su un mezzo comunale e portate al deposito, dove saranno recuperabili da parte dei legittimi proprietari solo dopo il pagamento di una multa di circa 50 euro ma suscettibile di variazioni perché diverse sono le contestazioni, per violazione del Codice della strada, che vieta il parcheggio di qualsiasi veicolo sui marciapiedi e le pertinenze degli edifici pubblici, o per violazione del regolamento comunale per le bici legate ad alberi e nelle aiuole. Non ci sarà invece il pagamento delle spese sostenute per la rimozione, come era stato annunciato in un primo tempo. «Non c’è alcun bisogno di infierire - spiega Canova -. Non c’è alcuna volontà di danneggiare i cittadini, ma solo di far rispettare il minimo di decoro e di sicurezza. Ci sono molti stalli liberi e gratuiti per il parcheggio delle bici lungo il viale, gli utenti si indirizzino a quelli».

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