Assalto all’Impero, devastata nella notte la discoteca di Codogno

Ignoti entrano alla discoteca Impero sulla provinciale 234 e devastano il locale. È successo nella notte fra domenica e lunedì dopo le 2, quando il titolare ha chiuso la discoteca a fine serata e una banda di malviventi ha fatto irruzione all’interno dell’Impero spaccando vetri e specchi, accanendosi su divani e poltrone, danneggiando l’impianto sonoro e d’illuminazione, la zona bar e non risparmiando neppure i servizi igienici. Un vero disastro. Il danno ammonta a diverse decine di migliaia di euro e non ha al momento una spiegazione. Che gli intrusi siano arrivati con il preciso intento di far danni comunque non vi è dubbio, ma quale sia il vero movente è tutto da scoprire. Il raid è stato scoperto ieri intorno alle 14 e i carabinieri della stazione e del Nucleo operativo e radiomobile di Codogno sono accorsi sul posto per i rilievi. Sfortunatamente il locale è sprovvisto di telecamere di videosorveglianza, per cui non ci sono registrazioni dell’incursione. Per entrare i malviventi hanno divelto la porta d’ingresso, quindi è iniziata l’opera di devastazione: armati di asce o arnesi simili si sono scatenati sulle vetrate e le specchiere, sul mobilio e persino sull’impianto stereo. L’Impero è un noto dancing dove si balla dal liscio al latinoamericano, e attira moltissima gente anche da fuori provincia.

Non più tardi dello scorso novembre però il locale aveva fatto parlare di sé per un maxi blitz dei carabinieri che avevano interrotto sul più bello un festino a base di champagne e musica gitana con protagonisti cinque boss della prostituzione sulla riviera Romagnola. Tutti romeni tra i 26 e i 30 anni, di cui due residenti nel Cremonese, i cinque erano finiti in manette al termine di due anni d’indagini condotte dalla procura della Repubblica di Ravenna e dai carabinieri della compagnia di Cervia-Milano Marittima, che complessivamente aveva portato all’arresto di 10 romeni presunti capi e capetti dell’associazione criminale: gli imputati, secondo l’accusa, sfruttavano una decina di prostitute, soggiogandole con continue minacce e vessazioni.

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