Accolti più di cento ragazzi

tra Lodigiano e Sudmilano

Sono ormai più di cento i profughi dell’Africa arrivati a Lodi. E fuggiti alla situazione di crisi della Libia.

Ieri, infatti, oltre ai 12 ragazzi di Codogno, ne sono arrivati 6 alla cooperativa sociale Rinnovamento che ha sede alla cascina Mezzanino di Boffalora.

Non sono sbarcati, invece, gli altri 6 annunciati dall’Asl alla comunità di Famiglia nuova, a Crespiatica. «L’Azienda sanitaria locale aveva comunicato che sarebbero arrivati - spiega il sindaco Anna Maria Ogliari -, ma poi hanno cambiato programma».

I primi sbarchi nel Lodigiano sono stati all’inizio di maggio a Lodi, Tavazzano, Sant’Angelo e Sordio. Le polemiche però per il mancato coordinamento fin da subito non sono mancate, con proteste degli albergatori e dei sindaci. Tanto che i profughi, ospiti a San Grato sono stati successivamente trasferiti a Lodi Vecchio, all’hotel Laus. In quest’ultimo comune, sono ospitati attualmente una trentina di ragazzi, mentre quelli alla locanda Sabrina di Sordio sono 3, 6 i ragazzi all’hotel della stazione di Tavazzano e 5 a Caviaga, nella casa gestita da “Progetto insieme” e dalla Caritas.

Se si contano anche i 40 profughi ospiti a San Zenone, il numero delle persone che sono venute nel territorio a cercare rifugio sono più di cento.

«I profughi del Lodigiano - spiega il direttore della Caritas don Davide Scalmanini - sono monitorati dalla Caritas e dai volontari, aggregati a “Progetto insieme”. Li stanno aiutando anche con gli indumenti e tutti i generi di prima necessità. A Caviaga, invece, abbiamo anche il mediatore culturale che li sostiene con l’insegnamento della lingua».

I corsi estivi di italiani allestiti a Lodi sono tutti saturi, così per i ragazzi di Caviaga la Caritas è riuscita a muoversi autonomamente. L’intento è di metterli in relazione con il territorio e di arginare il più possibile il loro isolamento dal contesto. I volontari li seguono con impegno, contando sul fatto che restino nel Lodigiano a lungo. Alternative, infatti, per loro che sono scappati dalle bombe non ci sono. Devono solo sperare che i permessi di soggiorno a scadenza trimestrale vengano rinnovati di volta in volta. I lodigiani, invece, continuano a invocare maggiore organizzazione. Ieri, nemmeno la Caritas e Progetto insieme erano stati avvisati dell’arrivo dei giovani a Codogno e Boffalora.

Cri. Ver.

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