A Ospedaletto scomparirà l’ex mobilificio Gatti, al suo posto la sede di Tendarredo

Il capannone vuoto da diversi anni verrà raso al suolo e sui 17mila metri quadrati dell’area si insedierà un polo dell’azienda di Codogno

All’ex mobilificio Gatti di Ospedaletto Lodigiano arriva Tendarredo. La nota azienda di Codogno, specializzata nella realizzazione di tende da sole e di soluzioni per gli spazi outdoor, ha acquistato l’area e a Ospedaletto realizzerà la sua nuova sede.

L’ex mobilificio sarà demolito e al suo posto nascerà un polo aziendale “green”. Si tratta dunque di un investimento privato che garantirà al paese anche la rinascita di un’area vuota, diventata ricettacolo di rifiuti e bivacchi.

Tendarredo, nata circa 40 anni fa in un piccolo locale di via Cavour a Casalpusterlengo, oggi conta due sedi di rilievo, una a Casale dove si confezionano i tessuti morbidi, e una a Codogno, dove si opera sulle parti meccaniche delle tende e delle altre soluzioni outdoor. È una realtà consolidata anche nel mercato estero, Cina compresa, e il suo marchio commerciale è TA Design.

«Sono nato e cresciuto nella Bassa e questo luogo mi ha sempre affascinato, era quasi un riferimento geografico quando ero ragazzo - racconta Cesco Cazzamali, titolare di Tendarredo -: abbiamo fatto molte valutazioni prima di decidere, ma siamo tutte persone del territorio e volevamo un luogo che non costringesse nessuno ad allontanarsi troppo dall’impiego, oltretutto vicino al casello, e che restituisse valore al Lodigiano, perché siamo imprenditori del territorio e lo amiamo. Il progetto è in via di definizione - spiega Cazzamali -: l’idea è quella di realizzare a Ospedaletto un unico polo aziendale, abbattere l’attuale edificio e costruire uno spazio pensato utilizzando il più possibile l’energia pulita, evitando sprechi, ideando spazi funzionali alle attività in cui i lavoratori possano stare bene, fare pause adeguate, perché siamo persone e la maggior parte delle nostre giornate le passiamo sul posto di lavoro, quindi gli spazi devono essere pensati per la comunità di persone che qui operano». L’assessore Giuseppe Riboni commenta: «Si tratta di circa 17mila metri quadrati che erano vuoti da diversi anni: questa iniziativa privata rappresenta un’occasione di rigenerazione urbana di un pezzo di paese». Cazzamali punta a realizzare il tutto in un anno e mezzo.

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