A Codogno dimesso l’ultimo paziente Covid, i ringraziamenti del dottor Tursi: «Ce l’abbiamo messa tutta»

In una lettera il responsabile dell’Area gialla dell’ospedale si rivolge al personale e ai pazienti con i quali ha condiviso questi mesi intensi, «li avete resi memorabili nel mio cuore e nella mia mente»

L’ospedale di Codogno, quello nel quale è stato diagnosticato il primo paziente con Coronavirus del mondo Occidentale, il 20 febbraio 2020, ha chiuso l’area gialla. Oggi, venerdì, è stato dimesso l’ultimo paziente Covid e il pneumologo Francesco Tursi ha inviato una lettera al direttore generale Salvatore Gioia, nella quale ringrazia i suoi collaboratori e tutti i malati che gli sono stati vicini in questi mesi.

Negli ospedali lodigiani sono rimasti 30 pazienti Covid e anche in rianimazione è presente un solo paziente Covid a Lodi, mentre la terapia intensiva di Codogno è già Covid free. La strada verso la normalità è più vicina. 

“Gentile Direttore

Oggi si chiude l’Area COVID di Codogno, un giorno che vivo con profonda emozione, quella stessa che voglio usare per porvi il mio “grazie” per l’opportunità, unica, che mi avete dato di guidare questa struttura.

In primis vorrei ringraziare tutti gli infermieri uno ad uno (Veronica, Lalla, Luigi, Manuela, Daniele, Daniela G., Angela, Elisa, Daniela M., Ionelia, Barbara, Paola, Sabina, Roberta, Laura, Caterina, Vincenzo, Gabriella, Daniela TP.) che si sono spesi senza risparmiarsi, mettendo a rischio anche la propria vita per il bene dei nostri concittadini. Insieme abbiamo affrontato una grande mole di lavoro, non perdendo mai la bussola a favore del cedimento, della stanchezza. Nelle notti, quelle che apparivano insormontabili per alcuni pazienti, voi siete stati una sorta di faro, una luce accanto, potente e dolce. Siete stati per i giovani medici quel personale esperto che li ha rassicurati nelle incertezze della quotidianità. Oggi si tende ad abusare del termine “resilienza”, voi invece, lo incarnate perfettamente.

Vorrei ringraziare gli OSS e gli ausiliari (Floriana, Donatella, Alexandra, Marco, Joseph, Umberto, Tiziana, Giuseppe, Luigi, Veronica, Yasmine) per l’impegno e l’amore che hanno regalato ai nostri pazienti, coccolandoli e prendendosene cura come mai avevo visto in vita mia. E quanto ciò sia importante, forse lo ha scritto bene il compianto e recentemente scomparso Battiato, nel suo capolavoro, “La Cura” che, giuro, sembra parlare di voi.

Vorrei ringraziare inoltre le addette alle pulizie (Kadija, Mirella, Luisa e tutte le altre) perché la nostra area e le stanze dei pazienti sono sempre state splendenti e la gentilezza che hanno mostrato nei confronti di tutti è stata encomiabile. Il decoro, la bontà degli ambienti, la salubrità, sono state anche merito vostro.

Vorrei ringraziare anche i fisioterapisti (Barbara, Olga e Matteo) che con una professionalità senza eguali hanno migliorato la qualità di vita e di cura dei nostri pazienti e ci hanno accompagnati in questo difficile percorso lavorativo e umano. Risalire dal tunnel del Covid, è stato possibile per loro, grazie alla vostre sapienti mani e alla vostra conoscenza profonda del corpo, dei muscoli, delle ossa.

Vorrei ringraziare i miei eroi del COVID, i giovani medici (Giulia, Francesco, Ilaria, Nasser, Davide, Dario, Felicia, Eleonora, Adriano, Antonino, Antonio, Lisa, Giovanni), che insieme a Gigi, medico eccezionale e teacher meraviglioso e agli altri colleghi della Cardiologia, hanno fatto proprio, da subito, il nostro progetto di cura. Sono stati instancabili ed indomabili, si sono spesi alacremente crescendo in maniera esponenziale dal punto di vista professionale e umano in pochissimo tempo, diventando punti di riferimento per i loro pazienti, che hanno amato dal primo giorno.

Grazia, sei semplicemente le persona più forte che abbia mai conosciuto, nonostante la vita in questo periodo ti ha messo molto alla prova, tu non hai mai mollato i tuoi infermieri e il tuo reparto. Nulla era lasciato al caso. Grazie di vero cuore perché sei stata una testimonianza di abnegazione e fedeltà ai tuoi ragazzi. Grazie per essere quella che sei, si può dire? Io te lo dico, e sai che c’è poca penna e molto cuore in questa lettera e nella mia gratitudine per te.

Fulvia, grazie per la pazienza che hai con me e per la tua incredibile capacità di mediazione, e perché, insieme a Veena, Simona, Dora, Marita, Massimo e tutto il personale che è stato con noi nel corso della prima ondata COVID, avete trasformato un piccolo ambulatorio in un servizio di eccellenza per il territorio. Avete risposto a un uragano con tenacia e senza mai mollare il colpo. L’intero territorio vi sarà riconoscente. Davvero grazie.

Caro Andrea (Filippin), i nostri briefing mattutini sono stati per me momenti preziosi in cui mettevo a fuoco le criticità del nostro lavoro. Grazie per l’aiuto prezioso, sei davvero un ottimo professionista ed un amico ritrovato. Con te ogni giornata cominciava, nel bene e nel male, e scoprire che avevamo bisogno “umano e scientifico” l’uno dell’altro, è stato importante per me.

Ringrazio Giuseppe C. e Valentina per avermi sempre sostenuto ed essermi stati al fianco.

Infine ringrazio voi pazienti che avete condiviso con noi questo periodo così delicato della vostra vita, spero che tutti noi siamo stati in grado di essere all’altezza delle vostre aspettative. Posso solo dirvi che noi dell’Area COVID di Codogno ce l’abbiamo messa tutta. Grazie per le numerose testimonianze di affetto nei nostri confronti che ci hanno commosso e gratificato.

Nulla è stato pari al volto anche solo di un paziente che avevamo aiutato a guarire, vedere nei suoi occhi battere la vita. Risalire alla vita, come lentamente tutti stiamo facendo ai margini di un momento che verrà ricordato nei libri di storia.

Ed io, cosa posso dirvi?

Posso dirvi che sono stati per me i mesi più intensi della mia vita e voi l’avete resi memorabili nel mio cuore e nella mia mente.

Grazie a tutti.

Francesco Tursi

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